iPod, Italia e Spagna fanalini di coda
21/04/2006 14:00 CET
Ne sono stati venduti 8,5 milioni in questo trimestre, un anno fa ne vendevano 5,3 nello stesso periodo. Ormai si è sorpassato i 50 milioni di iPod, cumulativi e, sull'iTunes Music Store US (87% del mercato legale), ormai ci sono 2,9 milioni di canzoni a listino, 60.000 podcast, 9.000 videoclip musicali e 70 spettacoli televisivi.
Il responsabile finanziario di Apple cita la Germania con il 21%, la Spagna, l'Italia, la Cina, la Corea e i paesi dell'est europeo tra le nazioni dove le cose potrebbero decisamente migliorare.
La soluzione? "Investiremo sull'immagine e la pubblicità, oltre che nei canali di distribuzione", questa l'opera di convincimento che Apple dovrà perseguire per vendere più iPod in queste nazioni.
Ci scuseranno in California se approfittiamo, qui dalla remota Europa, per sottolineare l'ennesima volta come gli investimenti in pubblicità (affissioni, stampa e televisione prima di tutto) da noi siano sempre stati scarsi.
Chi va a Londra o a Tokio non può non accorgersi della presenza di Apple, qui in Italia, per una volta che compare una facciata di un palazzo in ristrutturazione, ricoperto da un mega iPod, ci andiamo a fare le foto!
Per non parlare della più limitata disponibilità di musica, scarsità di video musicali e assenza di spettacoli televisivi, sugli iTunes Music Store internazionali.
Gli Apple Store sono presenti massicciamente solo in USA, qualcuno in UK, pochi in Giappone e uno solo in Canada, finora. Roma ne avrà uno a breve. Apple ne aprirà altri 40 entro il 2006, di cui 30 ancora negli Stati Uniti.
Sono tutte ricette che suggeriamo, modestamente, di applicare da tempo se Apple ha desiderio di crescere, non solo curando gli interessi nazionali.