iPod, in Svizzera sta per arrivare la tassa del 20%

03/02/2006 11:30 CET

di Fabio M. Zambelli

 Sugli elvetici sta per abbattersi l'odiosa tassa sull'iPod, come già accade in altre nazioni. Ci sono nazioni che aumentano il prezzo e altre che restituiscono il maltolto.

Sugli elvetici sta per abbattersi l'odiosa tassa sull'iPod, come già
accade in altre nazioni. Ci sono nazioni che aumentano il prezzo e
altre che restituiscono il maltolto.
 
Dal primo marzo potrebbe diventare attiva la tassa proposta dalle autorità elvetiche sugli iPod e altri prodotti digitali.

Su player multimediali basati su memorie flash e/o hard disk potrebbe gravare un sovrapprezzo fino al 20%, richiesto dalla CAF – Commissione Arbitrale Federale per la gestione dei diritti d'autore e dei diritti affini  e dalla Fondazione SUISA , ovvero la SIAE di Svizzera e Liechtenstein.

I 33 membri della commissione svizzera hanno discusso per un quinquennio su tale possibilità che, in termini monetari, significa un maggiore introito stimato di 2,5 milioni di franchi svizzeri l'anno (circa 1,6 miliardi di euro). La decisione è stata presa il 17 gennaio scorso in barba alle proteste lobbistiche e a quelle dei consumatori finali.

A fronteggiare la decisione delle autorità della confederazione c'è un gruppo di aziende riunite nella SWICO – SWiss association for Information, Communications and Organization technology .

Tra gli oltre 400 membri della SWICO ci sono i nomi più importanti dell'elettronica e informatica, come: 3Com, 3M, Acer, Apple, Avaya, Bang & Olufsen, BenQ, Brother, Canon, Cisco, Computer Associates, Dell, Eastman Kodak, Ericsson, Fujitsu Siemens, Grundig, HP, Hitachi, IBM, Konica Minolta, Kyocera Mita, LaCie, Lexmark, Microsoft, Motorola, Nortel, Novell, Oracle, Philips, SAP, SGI-Silicon Graphics, Sharp, Siemens, Sony, Sun Microsystems, Symantec, TDK, Thomson Multimedia, Toshiba, Unisys e Xerox.

Coalizzate, queste aziende, hanno fatto ricorso alla corte federale svizzera per tardate la data d'introduzione della tassa di due mesi.

La tassa graverebbe in modo differente sugli iPod non solo rispetto alla memoria incorporata ma anche rispetto al tipo e all'uso.

Tre categorie: se il dispositivo è capace di suonare audio verrà tassato meno di quello che gestisce video, se basato su memoria flash verrà tassato diversamente da quello con più o meno piccoli hard disk e via discernendo in base a fattori a volte pretestuosi e incompatibili con filosofie commerciali di ricompensa per il diritto d'autore (peraltro già pagato con l'acquisto legale della musica, nelle sue varie forme).

Gli aumenti (a questi livelli non assorbibili dai produttori) arriverebbero anche al 20% nel caso più svantaggioso per il papabile cliente svizzero con fluttuazioni, per quel che riguarda gli iPod comprese tra i 2 e i 28 franchi (1,3 – 18 euro circa).

In Canada, di recente, la tassa sui player multimediali, ritenuta illegale, non solo è stata eliminata ma, per chi l'ha pagata, sta tornando nel portafogli dal quale era stata prelevata. In Francia si stanno chiedendo se sia legale e in Italia la paghiamo come pure in Germania.

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