Intel: se non c’era Apple non avremmo innovato

07/06/2006 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001E' il vero segno che Apple è molto differente da tutti gli altri assemblatori di PC, quelli che finora si sono accontentati di prendere solo il prodotto finito da Intel, collaborando ben poco alle innovazioni.

E' il vero segno che Apple è molto differente da tutti gli altri assemblatori di PC, che finora si sono accontentati di prendere il prodotto finito da Intel, collaborando ben poco alle innovazioni.
 

Hanno spezzato le catene e ora riescono a fare cose nuove e stimolanti.

Questa è la descrizione che traspare dei laboratori Intel, dopo la pubblicazione dell'intervista ad Anand Chandrasekher, responsabile del marketing e delle vendite di Intel, da parte di Computerworld Australia, fatta in occasione del Computex taiwanese.

Chi ha creato tanto entusiasmo alla Intel è Apple, con la scelta di integrare i processori di Santa Clara nei Mac. Succedeva un anno fa al WWDC 2005.

"Speravamo che accadesse e puntualmente si è avverato, con Apple cliente di Intel ci spingono a perlustrare nuovi territori e in nuove direzioni, che forse non avevamo mai considerato fino a quel momento" dichiara Chandrasekher, senza ulteriormente precisare come la roadmap di Intel è mutata con l'arrivo dell'azienda del Mac.

Si fa però sfuggire che sulla dissipazione del calore prodotto dai chip e sul case che gli sta attorno c'è stata una proficua collaborazione per un risultato comune. Apple ha così deciso per il passaggio dai PowerPC di IBM/Freescale ai chip di Intel.



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