Il declino della Silicon Valley in tempo di crisi
26/01/2009 07:00 CET
La bay area non è più così felice come lo è stata negli ultimi anni, la recessione si fa sentire ed i licenziati dalle aziende hi-tech sono un numero preoccupante.
La bay area non è più così felice come lo è stata negli ultimi anni, la recessione si fa sentire ed i licenziati dalle aziende hi-tech sono un numero preoccupante.
Nel 2008 la Silicon Valley, culla dell'informatica a sud di San Francisco, sono stati cancellati 11.700 posti di lavoro.
Lo ha rivelato Steve Levy di CCSCE – Center for the Continuing Study of the California Economy su dati CEDD – California Employment Development Department durante un'intervista telefonica con l'agenzia Reuters.
La recessione cominciata nella seconda metà dell'anno scorso sta proseguendo per molte aziende con sede nella bay area. Ci tocca testimoniare di continui licenziamenti delle corporation hi-tech, ultima delle quali (solo in ordine temporale) è significativamente Microsoft, che tuttavia ha la sede principale a Redmond, nello stato di Washington, ma con uffici anche nella Silicon Valley.
Comparati ai 200.000 licenziamenti dello scoppio della "bolla" del dot com del 2000 ci sarebbe da essere felici, in realtà la maggior parte dei licenziamenti sta avvenendo in questo inizio del 2009 ed i conti è troppo presto farli adesso per un anno che promette molto male.
In dicembre il livello di disoccupazione in California ha toccato il 9,3%, il peggiore da 14 anni e molto superiore al 7,2% della media USA. Sono 257.400 in meno rispetto al dicembre del 2007 per lo stato dell'ovest degli Stati Uniti.
Apple, per il momento, naviga ancora in isolate acque molto positive e non sono stati annunciati tagli al personale, tre mesi fa Steve Jobs aveva dichiarato (non troppo scherzosamente) che la sua azienda poteva assumere tutti gli ingegneri della Silicon Valley e, con oltre 28 miliardi di dollari in cassa, potrebbe certamente permetterselo.
