Il “Customer Care” diretto di Steve Jobs
07/01/2008 07:00 CET
Per l'ennesima volta un caso risolto dal CEO dell'azienda di Cupertino piuttosto che da tutte le maestranze intermedie, incapaci di ascoltare e soddisfare il cliente deluso. Ecco la storia dell'hard disk sostituito in un MacBook.
Per l'ennesima volta un caso risolto dal CEO dell'azienda di Cupertino piuttosto che da tutte le maestranze intermedie, incapaci di ascoltare e soddisfare il cliente deluso. Ecco la storia dell'hard disk sostituito in un MacBook.
Scrivere a Steve Jobs funziona sempre, è provato.
Dopo il recente caso di un iMac 24" che mai arrivava integro al cliente Ben Gray, dopo i cento iPod gratuiti arrivati nel sud della California colpita dagli incendi, anche Dave Winer ottiene soddisfazione da Apple solo facendo ricorso al suo fondatore e capo supremo.
Se il personale dell'Apple Store di Emeryville si è dimostrato poco professionale e un po' ottuso con il signor Winer, lui ha scritto un messaggio email a Steve Jobs per spiegargli l'accaduto.
"Caro Mr. Jobs" comincia così la lettera inviata l'ultimo giorno del 2007 da Dave Winter a Steve Jobs, che prosegue sintesicamente così: "compero prodotti Apple dal 1979, sono sviluppatore dal 1981, ero sul palco della presentazione del Macintosh nel 1984, ho speso molti dollari negli ultimi due anni in computer ed accessori di Apple. Il 22 dicembre sono andato nell'Apple Store di Emeryville per farmi riparare l'hard disk del MacBook, me lo hanno sostituito ed ho pagato 166 dollari. Quando sono andato a ritirare il computer ho chiesto che mi fosse ridato il drive danneggiato ma mi è stato risposto che non me lo davano perché dovevano ripararlo e rivenderlo come usato. Siccome so che si possono recuperare alcuni dati ero preoccupato per le mie informazioni finanziarie. Pur offrendo di pagare il drive (che è mio) non me lo volevano restituire. Sono ormai trascorsi nove giorni e non ce l'ho ancora, lo vorrei. Mi aiuta?".
La storia sembra incredibile per il livello della qualità del servizio offerto solitamente negli Apple Store. Una serie di errori che fanno proprio indispettire ed allontanare il più fedele cliente.
Il 2 gennaio, a vacanze terminate, un rappresentante dell'Apple Store dall'altro lato della baia di San Francisco ha telefonato al signor Winer e lo stesso ha fatto un dirigente dalla sede di Cupertino.
Il drive (illustrato accanto) è alla fine tornato al suo legittimo proprietario, compresi i dati importanti in esso contenuti.
Tutto è bene ciò che finisce bene… se interviene Steve Jobs. Dipendenti Apple, è questo che volete?