Il 64,52% degli iPhone è venduto fuori dagli USA
28/01/2010 14:30 CET
Diminuisce sempre di più il peso di AT&T sugli iPhone venduti globalmente, ma Apple continua a relazionarsi principalmente al carrier statunitense
Molti statunitensi speravano (senza consapevolezza tecnica) che con il debutto dell’iPad Apple presentasse Verizon Wireless quale nuovo partner. Sembra proprio che, specialmente nelle grandi città, AT&T faccia molta fatica ad assicurare buoni segnali telefonici e che sia al lavoro per migliorare la rete.
Invece no, anche questa volta Apple si affida ad AT&T, pur rilasciando un iPad “sbloccato” (come è la quasi normalità per i telefoni cellulari d’Europa e d’Italia) che faccia provare anche agli statunitensi l’ebrezza di poter passare da un operatore all’altro. Purchè GSM/UMTS, lo standard mondiale.
AT&T è sempre stato ed è ancora (il contratto sarebbe in scadenza) il carrier esclusivo dell’iPhone. L’azienda texana ha annunciato i risultati del quarto trimestre fiscale, che si è chiuso a fine dicembre: fatturato a 30,9 miliardi di dollari (-0,7%) ma profitti in crescita del 25,6%, con 2,7 di nuovi abbonati su rete mobile.
Apple non ci informa sulla distribuzione geografica degli iPhone venduti e nemmeno i vari carrier nazionali lo fanno, ma AT&T sì. Grazie a questi dati abbiamo almeno il discrimine tra vendite nazionali ed internazionali.
AT&T ha attivato 3,1 milioni di nuovi iPhone in questo periodo, precisando che almeno un terzo dei clienti non aveva un abbonamento con questo operatore. Questi equivalgono al 35,48% di tutti gli 8.737.000 di iPhone venduti da Apple negli ultimi tre mesi del 2009, con presenza in 86 paesi e l’aggiunta di 17 nuovi carrier.
La quota statunitense degli iPhone è in continuo calo: era del 46,08% nel terzo trimestre ed del 43,68% nel secondo.
Apple fattura ormai il 58% fuori dagli Stati Uniti ma Steve Jobs annuncia contratti, accordi e prezzi solo per gli USA, la priorità è sempre quella.
