I primi 3 testimonial per l’iPhone
08/10/2007 13:00 CET
di Fabio M. Zambelli
Apple presenta nuove pubblicità del suo smartphone con Doug, Elliot e Stephano. Diverse dalle precedenti 9 pubblicate finora e caratterizzate da un primo piano dell'iPhone mentre mostra le caratteristiche.
Apple presenta nuove pubblicità del suo smartphone con Doug, Elliot e Stephano. Diverse dalle precedenti 9 pubblicate finora e caratterizzate da un primo piano dell'iPhone mentre mostra le caratteristiche.
Cambio di rotta per le pubblicità di Apple sull'iPhone.
Nella nottata sono apparsi sul sito di Apple gli spot numero 10, 11 e 12 dopo
i primi 9 caratterizzati da una tipologia comune: il primo piano dell'iPhone e le sue funzioni.
Ora che l'iPhone è nelle mani di oltre 1 milione di statunitensi Apple va ad intervistare per strada gli utenti (o almeno questo è ciò che viene rappresentato), con diverse necessità, ma tutti entusiasti del loro nuovo smartphone.
Un telo nero come sfondo che, al termine della pubblicità si rivela piazzato su un marciapiedi dove passeggia la gente comune.
Il primo che racconta quanto è bello l'iPhone è
Doug "Mankind", un manager in giacca (appesa fuori dal set) e cravatta che loda la voicemail. "E' veramente una cosa bellissima e comoda, gli scocciatori che lasciano messaggi da 4 minuti non li ascolto nemmeno" è il commento di Doug.
L'iPhone ha salvato la reputazione di Elliot "Meredith" perché quando si è trovato a cena con la sua ragazza in doppia coppia assieme al suo boss, accompagnato dalla relativa fidanzata, non si ricordava il nome di quest'ultima. Ha fatto una disperata ricerca online con l'iPhone sul sito della fanciulla ed ha riconosciuto il nome prima di stringerle la mano.
Il tatuato ispanico Stephano "One thing" è un uomo molto tecnologico che si portava appresso l'iPod, la fotocamera, un telefono normale ed uno smartphone per i messaggi. Con il telefono di Apple adesso è passato da 4 oggetti ad 1 solo che fa tutto. Ora esce di casa solo con l'iPhone per andare nella sua officina di tuning di auto.