Greenpeace: nell’iPhone c’è bromo, cloro e ftalati
15/10/2007 17:00 CET
L'associazione ambientalista ha comperato un iPhone e lo ha subito analizzato. E' tutt'altro che "verde" lo smartphone che sta per arrivare anche in Europa.
Negli auricolari PVC con un livello di ftalati superiore all'1,5% del peso e nell'antenna bromo per il 10% del peso. Ma Steve Jobs non aveva dichiarato lo scorso 2 maggio che Apple sarebbe diventata "più verde"?
Se lo chiede Greenpeace che torna all'attacco di Apple, a meno di un mese dallo sbarco dell'iPhone in Europa.
Greenpeace nota che Apple, al momento, non è ancora "più avanti delle altre aziende d'elettronica" sui fattori ambientali. Nokia produrrebbe già telefoni cellulari senza PVC mentre Motorola e Sony Ericsson hanno già tolto alcuni dei peggiori composti chimici dagli smartphone moderni.
Apple ritorna sotto la lente d'ingrandimento degli ambientalisti, dopo che in giugno si erano dichiarati soddisfatti delle promesse di Steve Jobs.
Dai laboratori britannici di Greenpeace hanno fatto a pezzi un iPhone, tirandone fuori 18 componenti. In metà dei campioni si sono trovate tracce di bromo oltre agli additivi tossici che ammorbidiscono il PVC come i ftalati. David Santillo, coordinatore della ricerca, ha scoperto che alcuni ftalati trovati ad alti livelli di concentrazione nel cavo dell'auricolare sono tossici per la riproduzione (sono banditi nei giocattoli ed articoli per l'infanzia venduti in Europa).
Inoltre la saldatura della batteria allo chassis dell'iPhone è certamente un ostacolo al riciclo del prodotto. Tra l'altro Apple non ha avviato una politica di ritiro gratuito degli iPhone da smaltire.
Con la solita ironia ma pungenti come pochi quelli di Greenpeace hanno pubblicato su YouTube un video di 2 minuti per riassumere l'accusa all'iPhone.
Tutti i dettagli (in inglese) dell'analisi fatta da Greenpeace sull'iPhone sono riassunti in questo PDF.