Gli hacker si interessano sempre più a Safari

25/09/2006 17:30 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Secondo il decimo report semestrale di Symantec sono raddoppiati da 6 a 12 i buchi di sicurezza scoperti sul browser di Apple. In poco più di un mese a Cupertino correggono i bug scoperti, non male ma si può fare meglio.

Secondo il decimo report semestrale di Symantec sono raddoppiati da 6 a 12 i buchi di sicurezza scoperti sul browser di Apple. In poco più di un mese a Cupertino correggono i bug scoperti, non male ma si può fare meglio.
 
Symantec ha appena pubblicato la decima edizione dell'"Internet Security Threat Report".

Nel rapporto semestrale (prima metà del 2006) vengono sottolineati alcuni dati importanti in fatto di sicurezza su Internet: in Firefox si sono evidenziati 47 bug/vulnerabilità (17 nella seconda metà del 2005), in Internet Explorer 38 (25 nella seconda metà del 2005), in Safari 12 (6 nella seconda metà del 2005) e in Opera 6 (9 nella seconda metà del 2005).

Grazie all'origine open source, le finestre d'esposizione ai bug di Firefox sono di 1 giorno dalla segnalazione pubblica (peggiorando rispetto ai precedenti -2 giorni), Opera 2 giorni (migliorando rispetto ai precedenti 18 giorni), Apple 5 giorni (peggiorando rispetto ai precedenti 0 giorni) e Microsoft 9 giorni (migliorando rispetto ai precedenti 25 giorni).

Il rilascio di patch per le vulnerabilità avviene in tempi diversi a seconda del produttore: Sun c'impiega 89 giorni, HP 53 giorni, Apple 37 e Red Hat primeggia con una media di 13 giorni.

"Non esiste un solo browser che sia sicuro" è il giudizio di Vincent Weafer di Symantec.

In questi sei mesi Symantec ha registrato un incremento dell'81% sui messaggi phishing (157.477 differenti con una media di 865 al giorno), il 18% dei malicious code in circolazione era completamente nuovo, i messaggi email classificabili come spam sono cresciuti del 54% (piccola crescita rispetto al 50% precedente). Ogni giorno una media di 6.110 attacchi DoS – Denial-of-Service colpisce i server Internet (il 54% in USA e principalmente verso gli Internet provider).

I target degli attacchi degli hacker sono certamente business correlati alla finanza, ma ben l'86% sono utenti casalinghi. Il 37% di tutti gli attacchi online hanno origine negli USA.



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