Flash nell’iPhone, ci lavora un italiano
02/07/2008 11:30 CET
Tra i tanti sviluppatori che lavorano per portare Flash nell'iPhone scopriamo, grazie al blog di Thomas Joos, che Emanuele Cipolloni avrebbe raggiunto l'obiettivo.
Il rendering grafico per dispositivi mobile eyeGT – enhance your experience Graphical Toolkit sarebbe la chiave di volta, Emanuele e Thomas hanno lavorato assieme per trovare una ottimizzazione del framework b.Tween dedicato all'iPhone e come primo risultato sarebbe incoraggiante.
Questo ex ingegnere di Texas Instruments dal 2001 è il proprietario dell'australiana Barefoot Software con base a Montecarlo.
Attendiamo futuri sviluppi.
Aggiornamento del 03/07/2008: abbiamo contattato Emanuele Cipolloni che ci fa alcune precisazioni.
Anzitutto mi preme fare una precisazione: b.Tween non è un Flash Player. b.Tween è un framework, un insieme di classi e oggetti, costruito sopra una piattaforma di rendering grafico ottimizzata per mobile, chiamata eyeGT, che permette di convertire contenuti e applicazioni Flash in applicazioni native per iPhone e altre piattaforme embedded, preservando completamente l’interattività e il look & feel originale. I vantaggi di tale sistema rispetto al "tradizionale" runtime (come Java, J2me o appunto Flash) sono molteplici:
1) Velocità di esecuzione – il codice dell'applicazione non è più interpretato come avviene in Flash ma diventa codice macchina eseguito direttamente dal processore, questo comporta performance anche 500 volte superiori rispetto a codice interpretato; questo si traduce nella possibilità di avere algoritmi più sofisticati senza timore di rallentare l’esecuzione dell'applicazione stessa
2) Accesso a tutte le caratteristiche della piattaforma – le applicazioni che girano sotto un runtime o virtual machine, sono confinate o meglio "imprigionate" in un ambiente dal quale non possono "uscire" in alcun modo. Possono solo utilizzare i servizi messi loro a disposizione dal run time ma niente di più. Con b.Tween invece l'accesso è totale: sia esso l'utilizzo del multi-touch, del Bluetooth, dell'accesso ai contatti della rubrica, dei sensori di posizionamento, della camera, lancio e/o controllo di altre applicazione e così via
3) Applicazioni scritte per run time/Virtual machine richiedono la presenza di tali software sul dispositivo prima di poter essere seguite, non è possibile impacchettare un applicazione Flash Lite con il player, ad esempio. Non solo, anche se il player è già pre-installato, ci si deve assicurare che sia la versione giusta, il tipico incubo che tutti gli sviluppatori Flash Lite hanno: 1.1, 2.0, 2.1, 3. 0. Con b.Tween + eyeGT la situazione è completamente differente, la piattaforma (che ripeto non è un runtime) viene assemblata insieme all'applicazione in un unico file di installazione totalmente libero da dipendenze da altri software, questo permette di avere eventuali versioni multiple di eyeGT presenti sullo stesso dispositivo senza che l'una interferisca con le altre. Essendo l'installazione base circa 130 KB questo non è assolutamente un problema, considerando che gli smartphone di oggi hanno più 100 MB di memoria interna.
Nei prossimi giorni conto di mettere sul mio blog maggiori informazione tecniche al riguardo nonché documentare come avviene la "trasformazione" di un'applicazione Flash Lite in una nativa usando appunto b.Tween ed eyeGT.
Ecco il video dimostrativo.