EMI: il CD è morto e i Beatles presto online
14/11/2006 10:30 CET
Insomma sarebbe legale solo lo Zune, perché Microsoft, pur di poter vendere musica Universal (mica regalarla, ndr) su Zune Marketplace, ha dovuto pagare la tassa extra… pare confermato il livello di 1 dollaro a Universal Music ogni Zune venduto.
A proposito del negozio online di Microsoft per la musica dedicata allo Zune, viene definito "creativo" dai buonisti e "assurdo" dai più critici, il sistema di vendita scelto da Redmond per il player che oggi dovrebbe "fare il botto" negli Stati Uniti.
Ecco il procedimento d'acquisto della musica per lo Zune: 1] creare un account Zune; 2] registrare una carta di credito; 3] comperare "punti" Microsoft (400 punti = 5 dollari, ovvero 79 punti per i 99 centesimi necessari per una canzone); 4] acquistare musica su Zune Marketplace. Certo, poi i burloni di Apple Matters hanno sostituito il punto 4 con "ma perché devo comperare i punti invece che usare i nostri dollari?" e aggiunto il punto 5 "me ne vado a comperare un iPod".
Da C|Net ecco un'indiscrezione proprio per gli utenti iPod/iTunes Store. Quando oggi si compera una sola canzone di un album la si paga 99 centesimi (di euro o di dollaro), potrebbe piacere così tanto da voler comperare il resto dell'album. Se si scaricano tutte le restanti canzoni singole attualmente si rischia di pagare più del costo di 9,99 dell'album comperato in un'unica soluzione e non si otterrebbero gli extra (libretto digitale ed eventuali omaggi), d'altro canto se si compera l'album si otterrebbe un doppione del singolo precedentemente acquistato e si sarebbe quindi pagato il tutto 10,98.
Secondo il sito di notizie tecnologiche, che indica imprecisate fonti, iTunes potrebbe fornire un credito gratuito per un'altra canzone, nel caso di acquisto prima di un singolo e poi dell'intero album.
Per la verità sembra più un augurio che un riscontro in piani futuri di Apple, che solitamente non li rivela in anticipo.
La direzione verso la musica digitale sembra un processo irreversibile e lo ha confermato il presidente e CEO di EMI Music, Alain Levy, a fine ottobre parlando alla London Business School: "il CD è morto e le etichette discografiche non riusciranno più a venderlo senza valore aggiunto, dovremo essere innovativi […] ormai il 60% degli acquirenti dei CD riversa le canzoni nei lettori portatili".
Per concludere le dichiarazioni di un altro dirigente di EMI, il presidente e CEO di EMI Music nord America (ex manager di Bon Jovi), David Munns, fatte in occasione della conferenza Web 2 di San Francisco: "cinque anni fa la musica su Internet era solo pirateria, tre anni fa abbiamo intravisto l'opportunità, ora questa vale circa il 10-12% tra tutte le piattaforme digitali e il 25% tra tre anni […] presto la musica del Beatles sarà in vendita online".
Quanto al dove e al quando non sono stati forniti dettagli. Ricordiamo che tra la Apple Computer e la Apple Corps (etichetta dei Beatles) c'è in atto una causa legale sull'uso della parola "Apple" in ambito musicale, causa per nulla giunta alla conclusione.
Steve Jobs sarebbe molto favorevole ad accogliere la musica dei Beatles su iTunes Store. Vien da dire "chi non lo sarebbe"?