Discografici ed iTunes, ultimo atto a Bruxelles?

19/09/2007 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Periodo denso per il commissario europeo alla concorrenza Neelie Kroes, dopo aver raccolto i risultati del caso Windows oggi e domani riprende ad analizzare il problema iTunes Store, assieme ai discografici. Aggiornato.

Periodo denso per il commissario europeo alla concorrenza Neelie Kroes, dopo aver raccolto i risultati del caso Windows oggi e domani riprende ad analizzare il problema iTunes Store, assieme ai discografici. Aggiornato.
 
Oggi e domani il commissario europeo della libera concorrenza, Neelie Kroes, sarà faccia a faccia con i rappresentanti dell'iTunes Store in Europa e con le maggiori etichette discografiche.

A violare le regole comunitarie è iTunes Store impedendo ai cittadini della UE di acquistare contenuti multimediali su iTunes Store europei diversi da quello della nazione di appartenenza, Apple ha sempre risposto che ad obbligare il negozio multimediale ad operare così sono state le major che hanno bizzarre e complicate distinzioni di vendita da paese a paese.

A Bruxelles la Kroes ha già ascoltato tutte le "parti" coinvolte fino allo scorso giugno, ora le ha volute tutte davanti a sé perché si possa raggiungere il bandolo della matassa e riportare il tutto alla legalità.

L'erede del professor Mario Monti nell'ufficio antitrust europeo, l'olandese Neelie Kroes, ha recentemente archiviato la soddisfazione per il suo lavoro sul caso Microsoft, grazie alla sentenza lussemburghese che obbliga Windows ad operare in modo più corretto nell'Unione Europea e, intanto, finalmente pagare la multa di 497 milioni di euro in stand by dal 2004.

A tal proposito vanno registrate le prime due difese d'ufficio di Microsoft, dopo una serie di plausi della quasi intera industria informatica, con esemplari casi come quello di Red Hat e silenzio di Apple.

Provengono dalla WLF – Washington Legal Foundation e dalla PRA – Property Right Alliance. La prima associazione si concentra sul "pericolo" che dopo la sentenza europea anche i tribunali USA riprendano ad analizzare il processo Microsoft del 2002, a soli due mesi dalla scadenza finale di novembre. L'altra crede che la UE voglia minare le attività delle migliori industrie statunitensi, come Microsoft, con una "attitudine ostile alla proprietà intellettuale e alla competizione".

Aggiornamento del 19/07/2007: secondo quanto riportato da Reuters le giornate nelle quali la Commissione Europea ascolterà Apple e le major è stata ridotta ad una sola perché EMI e Warner non sono nella lista dei convocati.



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