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Cuba tira un cavo fino al Venezuela per Internet
09/02/2009 07:00 CET
di Fabio M. Zambelli
Oltre al collegamento satellitare (costoso, ridotto e pure censurato) l'isola caraibica avrà entro il 2010 una fibra ottica da oltre 1.500 chilometri che fornirà l'accesso al web.
Oltre al collegamento satellitare (costoso, ridotto e pure censurato) l'isola caraibica avrà entro il 2010 una fibra ottica da oltre 1.500 chilometri che fornirà l'accesso al web.
La stampa cubana scrive che l'accesso a Internet è una "prerogativa essenziale per lo sviluppo del paese".
Attualmente sono 1,4 milioni i cittadini che si possono collegare a Internet, su 11,5 milioni di abitanti, la maggior parte dall'ufficio. Ci sarebbero 630.000 computer in tutta Cuba (+23% sul 2007).
Entro il 2010 Cuba avrà una interconnessione subacquea con fibra ottica verso il Venezuela, ben 1.550 chilometri di cavi.
L'AFP – Agence France-Presse nota che a soli 32 chilometri dalla punta settentrionale dell'isola di Cuba passa il cavo sottomarino che unisce la Florida al Messico. Ovviamente l'"allaccio" è impossibile per l'embargo che circonda il regime di Raul Castro (fratello plenipotenziario del "líder máximo" Fidel).
L'unico modo che ha Cuba di collegarsi a Internet è via satellite (oggi al massimo 180 GB in upload e 302 GB in download) oppure trovare nazioni amiche disposte a collaborare con l'Havana ed a farsi cattivo sangue con gli Stati Uniti. Una di queste è appunto il Venezuela di Hugo Chávez.
Ma la rete Internet che conoscono i cubani che cos'è? Secondo i dati forniti da RSF – Reporters Sans Frontières si chiama "Tu Isla" e non è altro che una Intranet nazionale con selezionate fonti di informazioni. La posta elettronica è filtrata e per usarla bisogna fornire le proprie credenziali alle autorità. A Cuba esistono solo 480.000 account.
Per i turisti invece basta che paghino l'equivalente di 6 euro all'ora e dagli alberghi sarà loro concesso di raggiungere il vero web.
RSF ci ricorda che i buchi neri di Internet, dove la rete è censurata, sono: Arabia Saudita, Bielorussia, Birmania (Myanmar), Cina, Corea del Nord, Cuba, Iran, Libia, Maldive, Nepal, Siria, Tunisia, Turkmenistan, Uzbekistan e Vietnam.