Crisi nera, Nokia chiude fabbriche e ne licenzia altri 3.500

29/09/2011 12:30 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Tentativi di restare a galla, naturalmente sempre alle spese dei lavoratori incolpevoli di certe scelte aziendali.
L’impianto rumeno di Nokia è arrivato al capolinea, l’azienda finlandese ha deciso oggi di chiuderlo, come anche smetteranno di operare altre location a Bonn in Germania e Malvern negli Stati Uniti.

Oltre ai licenziamenti già decisi in aprile si aggiungono ulteriori 3.500 tagli al personale: 2.200 dalla fabbrica di Cluj, 1.300 dai siti tedesti e statunitensi. Nokia si è data come tempo limite la fine del 2012 per ridurre i costi.

Stephen Elop, il CEO di Nokia che ha imposto nuove direzioni, ha dichiarato che si tratta di decisioni dolorose ma necessarie. Si punterà di più sulle fabbriche asiatiche (a basso costo), mentre sono sotto esame quelle di Salo (Finlandia), Komarom (Ungheria) e Reynosa (Messico).



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