Crisi dei cellulari per Nokia e Sony Ericsson

17/04/2009 10:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001La joint venture tra i giapponesi e gli svedesi pianifica ulteriori 2.000 licenziamenti per restare a galla.

La joint venture tra i giapponesi e gli svedesi pianifica ulteriori 2.000 licenziamenti per restare a galla.
 
I bilanci dei produttori di telefoni cellulari stanno soffrendo.

Il primo trimestre del 2009 per il gigante finlandese Nokia vede una riduzione del 90% dei profitti, 122 milioni di euro, sullo stesso periodo di un anno prima. Il margine di guadagno generale resiste al 33,8% ma per i dispositivi mobili è del 10,4% (era il 21,2 un anno prima).

Per i primi tre mesi del 2009 Nokia ha venduto 93,2 milioni di telefoni con un calo del 19% sul Q1 del 2008 e del 18% sul Q4 del 2008.

Il CEO Olli-Pekka Kallasvuo vede un futuro roseo: "vedo segni incoraggianti di stabilizzazione del mercato". Il dominio attestato sotto al 40% di Nokia è stato colpito dal maggior interesse della clientela per BlackBerry, HTC e naturalmente l'iPhone di Apple.

Perde 293 milioni di euro invece Sony Ericsson, che un anno fa incassava 133 milioni di euro.

La joint venture nippo-svedese ha già licenziato 2.000 addetti e si appresta a raddoppiare annunciando un analogo numero di tagli, un programma di riduzione costi che avrà un prezzo di altri 200 milioni di euro.

Sony Ericsson nei primi tre mesi del 2009 ha venduto 14,5 milioni di dispositivi mobile, il 35% in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso e scivolando al 6% del mercato. Il margine di guadagno passa dal 29% del Q1 del 2008 all'8% del Q1 del 2009. Entro la metà del 2010 l'azienda prevede di risparmiare 400 milioni di euro.



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