Coral Consortium: alternativa DRM per Steve Jobs
09/02/2007 16:00 CET
E' Coral Consortium che invita pubblicamente il CEO di Apple ad aderire alla loro iniziativa.
Il co-fondatore di Apple aveva chiaramente scritto nella sua lettera che la possibilità di confidare i segreti di FairPlay a terzi era da escludere per la buona solidità del DRM finora utilizzato.
Jack Lacy, presidente del Coral Consortium, in risposta a quanto scritto da Jobs, chiede direttamente a Jobs di collaborare con altri utilizzatori di DRM per raggiungere l'obiettivo di un sistema "ponte" tra le varie tecnologia anti-copia esistenti: Coral Interoperability Framework. Secondo questo consorzio, l'alternativa ci sarebbe.
Interoperabilità trasparente ed amichevole per l'utente è il motto del Coral Consortium. Questa, nel caso esistesse sui prodotti multimediali di Apple, porrebbe fine almeno ad una delle questioni mosse dai vari consumatori europei.
Coral Consortium esiste da poco più di due anni, i membri fondatori sono stati HP, Intertrust Technologies, Koninklijke Philips Electronics, Panasonic, Samsung, Sony e 20th Century Fox. Successivamente hanno aderito LG, NBC Universal, EMI, Sony BMG, Sony Pictures, Starz Entertainment, Time Warner Cable, Universal Music, Warner Bros Technical Operation, Warner Music, IFPI, MPAA e RIAA.
I DRM interoperanti grazie a Coral Consortium sono il Janus usato da Microsoft e OMA – Open Mobile Alliance diffuso nel settore della telefonia cellulare.
"I segreti di FaiPlay resteranno al sicuro, la nostra tecnologia non necessita la condivisione di queste parti con altri" dice Lacy.
Coral Interoperability Framework funziona sia con l'audio che il video.