Con 100 milioni Apple si arrende a Creative
24/08/2006 11:00 CET
Steve Jobs ammette che, con un brevetto così anticipato, Creative aveva tutte le ragioni del caso nella disputa con Apple. Cupertino paga una cifra non indifferente ai "fortunati" di Creative, che ora si fregia del "Made for iPod".
La difesa di Apple è stata di burro in questi tre mesi di querelle con Creative.
Da Singapore, in maggio, Creative faceva pervenire a Cupertino la prima citazione presso il tribunale di San Francisco. Apple ricambiava il "favore" e alla fine si contavano ben sei querele incrociate (ora se ne citano ufficialmente cinque, però).
Creative, con i suoi brevetti per l'interfaccia di un player di musica digitale, richiesti a partire dal 5 gennaio 2001, si posizionava in pole position per aver depositato specifiche di un sistema poi diventato molto popolare negli Zen di casa ma anche negli iPod di Apple.
Durante il CES del gennaio 2000 Creative aveva mostrato ad Apple un prototipo del NOMAD Jukebox, con tutta evidenza facendo colpo. Ma Apple non ha mai preso in licenza tale interfaccia.
L'interfaccia dell'iPod è (come vedete anche dall'immagine accanto) stata sempre molto simile al concetto di Creative.
Apple ha dato l'obbligatoria risposta a Creative ma non ci ha mai creduto seriamente, dopo poche settimane gli avvocati di Cupertino stavano già lavorando con quelli di Creative per sedare tutto fuori dalle aule di tribunale.
Di ieri sera la definitiva chiusura del caso: Apple paga a Creative 100 milioni di dollari, Creative diventa licenziataria del programma "made for iPod", le cause spariscono.
Da parte di Apple nessuna ammissione di scopiazzatura del brevetto "Zen Patent" ma riconoscimento dell'esistenza di un diritto precedente; si aggiungono poi commenti fuorvianti come quello delle "troppe spese legali per troppe cause in corso", quando è stata Apple a rispondere con quattro inconsistenti querele, dopo la prima di Creative.
Apple guadagna (se in questi termini si può parlare visto che non sono stati precisati i termini finanziari dell'accordo, ndr) un nuovo partner per gli accessori ufficiali correlati all'iPod e può continuare ad usare l'attuale interfaccia anche in futuro senza timore di altre violazioni dei brevetti.
Creative guadagna un sacco di soldi che si faranno sentire sul prossimo bilancio aggiungendo presumibilmente 85 centesimi di dollaro al valore di ogni azione e ha ufficialmente l'onore di vedersi riconosciuta l'invenzione, per prima, di un'interfaccia vincente per i player MP3.
Potrà mai un azienda che produce lettori multimediali (finchè la sua pedina non si accoderà a quella appena caduta di Dell) vendere accessori per il suo massimo concorrente (molti sono già compatibili da subito)? Questo resta un mistero attualmente inspiegabile ed un contentino di Apple che, non si sa come mai, alla Creative hanno accettato con apparente entusiasmo.
Ogni altra lettura del caso è voler prendere sempre e per forza le parti di Apple, anche quando tornano a Cupertino con la "coda tra le gambe".