Come Apple fa girare le indiscrezioni ed alza le mani
05/01/2010 21:00 CET
Lo conferma chi, per anni, si è occupato del marketing di Apple. La tecnica è nota e piuttosto riconoscibile. Apple si serve solo quando vuole della stampa.
Apple custodisce gelosamente i segreti? Quando vuole.
I meandri del marketing sono infiniti, figuriamoci quelli dell’azienda di Cupertino che vanta i più incomprensibili. Ma se a spiegarceli c’è chi ha fatto il senior marketing manager di Apple per un quinquennio, allora tutto si illumina.
John Martellaro ora scrive su Mac Observer e ci svela come Apple abbia da sempre fatto filtrare alla stampa amica, volontariamente, qualche dettaglio (vero o falso che sia, a seconda delle esigenze) di futuri prodotti.
Quello che faceva lui allora, in questi giorni lo fanno altri. La tecnica è semplice e riconoscibile, infatti Martellaro nota come l’articolo di ieri del Wall Street Journal sia esattamente quello che vuole Apple, quando deve far circolare informazioni su oggetti o servizi mai visti fuori dalle mura del “castello” di Cupertino circondato da fossati. Tutto mantenendo il blasone di azienda che non parla di prodotti non ancora ufficializzati.
“Sono stato istruito a diffondere alcuni segreti, in modo controllato e ad amici fidati, mai però per posta elettronica ma solo in voce, confermando che potevano scriverne se volevano” si legge sul pezzo di Martellaro.
Per l’ultimo articolo sul futuro tablet (i dettagli erano lo schermo da 10 a 11 pollici, roaming Wi-Fi compreso nel prezzo e quest’ultimo contenuto in 1.000 dollari) Apple avrebbe coinvolto due giornalisti, così da potersi accusare l’un l’altro nel loro gioco delle parti.
Apple, dal canto suo, può sempre uscirne pulita negando ed accusando tutti di aver frainteso. L’azienda di Steve Jobs con questo bel manuale del marketing, da non raccontare in pubblico, può: accendere accuse indirette su partner o concorrenti, testare l’opinione di un panel molto largo, alzare cortine fumogene, attirare costante attenzione anche se fa finta di esserne scocciata.
Martellaro ammette che, pur non essendo questo lo scopo di Apple, il valore delle azioni in borsa sale con queste notizie fatte circolare sottobanco. Il giorno che la SEC andasse a chiedere spiegazioni l’azienda ne uscirebbe candida perché niente la collegherebbe a queste notizie.
Un capolavoro.