Che ci fa un chip di Intel in un Mac?
11/01/2006 10:01 CET
Se lo chiede Apple… ma si risponde da sola, per convincerci che non solo è stata una scelta obbligata ma pure conveniente: "un chip di Intel in un Mac riesce a fare molte più cose di quante ne fa un PC".San Francisco, terminato il tradizionale keynote di Steve Jobs, si trasforma.
Dalla città dell'iPod, fino al giorno prima tempestata ad ogni angolo dalle pubblicità giallo/rosse con le sagome scure danzanti al suono delle auricolari bianche del player multimediale di Apple, alla città "marzulliana" che si fa una domanda e si dà una risposta: "che ci fa un chip di Intel in un Mac? ci fa molte più cose di quante non ne abbia mai fatte in un PC".
Il nuovo slogan campeggia sugli espositori circolari in molte strade del centro della capitale della Silicon Valley.
Non ha voluto distrarre con troppi argomenti Apple in questa occasione: annunci che riguardano il passaggio storico del Mac alla piattaforma Intel e software rinnovato, poche novità riguardo all'iPod ma… lo stesso Steve Jobs lo ha voluto sottolineare nel suo discorso introduttivo.
"Siamo al Macworld Expo e quindi parliamo di Mac" è stata la frase del CEO di Apple dopo pochi minuti di argomentazioni riguardanti gli AppleStore e l'iPod, il resto delle due ore di keynote sono state incentrate sul nuovo hardware e nuovo software di Apple.
Quasi una liberazione dal sempre presente iPod, sua creatura, certamente amata ma mai come il "buon vecchio" Mac. Un colpo di reni che deve essere dato ora, al massimo della popolarità di Apple grazie quasi esclusivamente all'iPod.
Quindi parafrasando magari il vecchio slogan sulle T-shirt inventate per i primi esordi cinematografici di Madonna (ricordate "Italians do it better" in occasione del film "Cercasi Susan disperatamente" di oltre 20 anni fa?), Apple rivendica la capacità di far funzionare i processori di Intel meglio di quanto non facciano tutti gli altri produttori di computer.
Circondano l'ingresso principale del centro conferenze (questo è il versante sud) i medesimi slogan, che fino al giorno prima erano diligentemente ripiegati per non svelate il loro contenuto ai passanti.