BSA, meno software piratato in Italia nel 2008
12/05/2009 14:30 CET
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Cala di un solo punto percentuale il livello degli applicativi usati senza regolare licenza, raggiungendo il 48%. In nazioni come Armenia, Bagladesh, Georgia e Zimbabwe supera il 90%.
La sesta edizione dello studio di IDC commissionato da BSA – Business Software Alliance per conoscere lo stato della pirateria nel 2008 indica che, a livello mondiale, il software illegalmente usato raggiunge il 41% (era il 38% un anno prima), mentre in Italia cala dal 49 al 48% (era al 53% nel 2005).
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In 57 nazioni delle 110 censite nel 2008 il livello della pirateria è diminuito, in 36 è rimasto stabile ed in 16 è aumentato (esclusa la Georgia per la quale non c'erano dati precedenti). Ottimi progressi in Russia dove il software illegale cala del 5% al 68%.
In USA c'è il livello minore in assoluto per il software piratato, un 20% che equivale a 9,1 miliardi di dollari (6,67 miliardi di euro) visto che si tratta del mercato più importante al mondo, seguono da vicino Giappone e Lussemburgo con il 21%.
Le nazioni con oltre il 90% di software piratato sono Armenia, Bagladesh, Georgia e Zimbabwe. La macro-regione dell'Europa centro-orientale è dove si trova il livello più alto della pirateria con il 67%, segue l'America latina al 65% mentre nella UE il livello è del 35% e nel nord America del 21%.
Secondo lo studio, escludendo versioni trial ed applicazioni web, il software circolante è così distribuito: il 15% è gratuito oppure open source, il 44% è regolarmente acquistato mentre il 41% è piratato.