“Berlusconi lascia” scrive Repubblica, ma è uno scherzo
07/09/2009 07:00 CET
Un 19enne trova una falla sul sito del giornale romano e pubblica una falsa notizia. Prima di far pagare le notizie online o lamentarsi scioccamente di Google News i giornali riflettano sulle priorità.
Un 19enne trova una falla sul sito del giornale romano e pubblica una falsa notizia. Prima di far pagare le notizie online o lamentarsi scioccamente di Google News i giornali riflettano sulle priorità.
I siti di notizie piangono perché le entrate della pubblicità non bastano più a tenere in piedi le loro strutture costosissime.
La tentazione di far pagare l'accesso non è un'idea tanto lontana dalla realtà, ci sono piani avanzati per mettere in pratica l'esperimento per i loro siti, a volte poco efficienti.
Un simpatico scherzo lo ha tirato sabato il 19enne tarantino Valentino Marangi al sito repubblica.it, pubblicando una falsa notizia.
"Ho scoperto la presenza di una falla nell’area ricerca. Si tratta di un semplice bug di tipo XSS, ma che la cui presenza, su un sito così di rilievo, permetterebbe ad utenti malentinzionati di effettuare attacchi di phishing (truffe online) o di pubblicare notizie false" scrive, seppur in modo un po' frettoloso, Marangi sul suo blog.
L'ingegno non è ripagato. Figuriamoci, nell'editoria poi!
Marangi ha scritto a la Repubblica segnalando il problema ma nessuno gli ha degnato un minimo d'attenzione e l'email di risposta non è mai arrivata. Però già domenica la pagina era sparita dal sito, chissà però se il giornale ha provveduto a modificare il suo sistema informatico?
L'autore dell'articolo-burla "lascio la politica" (frase attribuita al premier Silvio Berlusconi) suggerisce di diffidare sempre degli articoli provenienti da questo sito. Noi diffidiamo da tempo di chi non pubblica link tra un fiume di parole, chi invia redattori all'altro mondo e questi fanno gli articoli dalla camera d'albergo copiando da altri siti, oppure pubblicano le immagini indicando come fonte "Internet", quando va di lusso.
Grazie ad Andrea Novas per la segnalazione.
