Apple, prima che ad Intel, pensò a P.A. Semi

24/05/2006 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Lo switch alla piattaforma x86 non era inevitabile per Apple, ma quali processori scegliere se Motorola/Freescale ed IBM non soddisfavano?
Secondo il britannico The Register, Apple avrebbe valutato approfonditamente la scelta dei processori di Intel come, per ora, unico ma non esclusivo fornitore di chip per i Mac.

Tra i candidati Apple considerò anche P.A. Semi, una piccola azienda della Silicon Valley che dopo aver comperato la licenza da IBM, sviluppa i processori POWER – Performance Optimization With Enhanced RISC (alla base dei PowerPC) a basso consumo, facendolo con personalità che hanno partecipato allo sviluppo dei potenti processori Alpha, Ultra Sparc, Itanium, Opteron e quelli di StrongARM.

P.A. Semi avrebbe allo studio un processore POWER con quadruplo core che dovrebbe debuttare nel 2007, il processore a 8 core arriverà l’anno dopo. Il primo chip PA6T-1682M prodotto quest’anno da P.A. Semi in modiche quantità è un dual core @ 2 GHz con 2 MB di cache L2, due controller per memorie DDR2 e supporto fino a 8 PCI Express, il tutto per un consumo da 5 a 13 watt (in comparazione un Intel Core Duo consuma da 21 a 25 watt).

C’è chi asserisce che P.A. Semi sarebbe di almeno 9 mesi avanti rispetto ad Intel nello sviluppo di innovative tecnologie per i processori.

Prima di fare il “salto nel buio” con i processori x86, Apple avrebbe abbandonato l’idea di usare i chip di P.A. Semi nei laptop e computer desktop, perché la produzione di massa sarebbe arrivata troppo tardi per le esigenze della casa di Cupertino.

Alla P.A. Semi ci sarebbero rimasti molto male dopo l’annuncio inatteso della scelta di Intel da parte di Apple.



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