Apple costretta dalla SEC a rivelare l’accordo sui brevetti Nokia

03/10/2011 18:30 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Le cifre e le condizioni restano precluse ai comuni mortali, azionisti di Apple compresi, ma ecco come funziona in questi casi.
Tra i tanti litigi da e per Apple sull’uso di brevetti registrati, i problemi con Nokia sono stati risolti a fine primavera dall’azienda di Cupertino con il pagamento di una certa cifra, per poter continuare il business in modo indisturbato.

Quanto siano costate ed in che modo Apple potrà usare quelle licenze con Nokia sono dati non disponibili a tutti. Certamente non al pubblico e non agli azionisti che, come abbiamo sostenuto più volte, in Apple devono credere senza troppo ficcare il naso. Pur se legittimamente.

Da deduzioni passate si era stimato che Apple avesse mandato in Finlandia al massimo 430 milioni di euro, ma con precisione non è stato possibile capirlo. Apple non aveva mai fornito alla SEC – Securities and Exchange Commission i dati che, invece, hanno voluto conoscere.

Da Mac Rumors apprendiamo tutto il carteggio che il “controllore” di Apple Betsy Rafael ha scambiato con l’ente di controllo della borsa USA. Di questi documenti non c’è alcuna traccia nella pagina del sito di Apple delle comunicazioni con la SEC.

Il 28 giugno la SEC chiede ad Apple di specificare il costo dell’accordo con Nokia, la durata e come si è arrivati a questo risultato con le varie negoziazioni.

40-11927b_primarichiestasec

Il 12 luglio Apple risponde alla SEC in modo piuttosto evasivo ed affermando che la cifra era trascurabile e che quindi non andava menzionata nei documenti per l’ente di controllo.

Se Nokia è in piena crisi, le finanze di Apple vanno invece piuttosto bene e, assieme alla richiesta di segretezza di alcune parti delle lettere, la società di Cupertino ha precisato che al 26 marzo aveva in cassa 66 miliardi di dollari.

40-11927c_primarispostaapple

Dopo soli 7 giorni la SEC doveva ribadire la richiesta, visto che Apple non aveva soddisfatto la prima.

40-11927d_secondarichiestasec

A questo punto Apple invia la documentazione piena di omissis per il pubblico, ovvero tutti i dati sarebbero stati forniti ma non potevano essere diffusi. Curioso che nemmeno gli azionisti stessi di Apple possano sapere quanto spende e come spende l’azienda della quale possiedono piccole o grandi quote.

40-11927e_secondarispostaapple

Con questa lettera finale la SEC ricorda ad Apple che l’ente si riserva ogni eventuale futura azione. Restano in piedi solo le ipotesi su come Apple si sia regolata con Nokia, sempre ammesso che la SEC non creda che sia corretto dire di più agli investitori.

40-11927f_finalesec



setteB.IT – la settimana digitale vista dall'utente mac