ADAA 2009, ecco chi ha vinto. Una sola è italiana
26/10/2009 13:00 CET
Esattamente come l'anno scorso arriva dall'IUAV di Venezia la creativa premiata tra i 12 migliori delle arti digitali.
Con un leggero ritardo rispetto alla solita scadenza Adobe ha annunciato i vincitori dell'edizione 2009 dell'ADAA – Adobe Design Achievement Awards.
Il premio è ambito da studenti creativi, grafici, illustratori, fotografi, animatori, filmmaker, sviluppatori ed artisti che usano i software della casa di San Jose (almeno il 50% del lavoro).
Dal novembre scorso si sono messi all'opera in 3.300 provenienti da 37 paesi, solo in 12 hanno vinto (3.000 dollari, CS4 Master Collection e viaggio a Pechino per la cerimonia di premiazione):
"Animation" – David Prosser (Royal College of Art in London, UK)
"Application design" – Bryan Berger (Full Sail University in Winter Park, USA)
"Browser-based design" – Jayheun Kyum (Hongik University, Corea)
"Illustration" – Joerg Block (Hamburg University of Applied Sciences, Germania)
"Live action" – Varathit Uthaisri (Parsons New School for Design, New York City)
"Mobile design" – Marc Oßwald (University of Applied Sciences Swabian Gmund, Germania)
"Motion graphics" – David Harper (Indiana University in Bloomington, USA)
"Non-browser-based design" – Jared Weinstock (Drexel University in Philadelphia, USA)
"Packaging" – Adam Paterson (Royal College of Art in London, UK)
"Photography" – Barnaby Coote (Gobelins, Francia)
"Print communications" – Jiwon Park (Ewha Woman's University, Corea) e Chung-ang (University, Corea).
La tradizione dell'IUAV di Venezia non si ferma ed anche quest'anno produce un vincitore: Margherita Rubini (assieme a Silvia Cervellin, Matteo Ferraro e Sara Poli) con l'opera che vedete accanto per la categoria "Installation design" con lettere sospese in un cortile che formano la frase "vi a un tiempo cada letra de cada página" (ho visto contemporaneamente ogni lettera di ogni pagina) da "Il giardino dei sentieri che si biforcano" di Jorge Luis Borges.
Grazie a Federico per la traduzione corretta.