Giornali a pagamento sul mobile, sistema fallibilissimo
11/10/2010 07:04 CET
Basta sostituire nel documento .plist “no” con “sì” al permesso di visualizzare il contenuto di un giornale sul web. Quasi lo stesso pasticcio a cui è andata incontro Telecom Italia scegliendo un sistema non compatibile con iPad, per i libri di Mondadori.
Se qualcuno pensava di far scucire ai già pochi lettori dei giornali qualche euro per le versioni online (a volte modeste), si sbagliava di grosso.
Le applicazioni per dispositivi mobile, in particolare quelli di Apple con iOS, sono state pensate con faciloneria, tanto che è già stato scoperto come leggere tutto senza pagare.
Lo ha verificato Il Post di Luca Sofri, citando le “ricerche” di DarkApples.
Questo succedeva poche ore dopo il debutto di Bibletstore, il primo negozio italiano di libri elettronici, che fa uso del DRM di Adobe, incompatibile con i dispositivi iOS. Il parallelo è divertente perché come i giornali anche i libri sono perfettamente leggibili sfondando con grande semplicità le misure che avrebbero dovuto proteggerli.
Non saremo certo noi a descrivervi punto per punto come fare ma ci siamo limitati a fornirvi, per completezza d’informazione, i link per approfondire meglio l’argomento, sempre che v’interessi capire quanto sia stato preso sottogamba il problema: pare che nel documento .plist contenuto nel pacchetto di queste applicazioni (si citano riviste USA come il New Yorker del gruppo NewsCorp e Wired di Condé Nast, ma anche Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport di RCS, più difficile ma non impossibile anche leggere il Sole 24 ORE o Quattroruote) sia sufficiente sostituire un semplice “no” con “sì” oppure “acquistabile” con “leggibile”, poi salvare il tutto ed avere la strada spianata con le prossime edizioni pubblicate online.
Adobe, avvertita dell’accaduto, avrebbe già preso le contromisure per risolvere il problema che riguarda la loro responsabilità.