Brambilla chiede i danni e vuole che si rimuova “What country”
28/09/2010 17:00 CET
La patata bollente ora è rovente ed è tutta nelle mani di Apple, che ha solo la colpa di vendere un contenuto non gradito. Non era meglio lavarsene le mani invece di dire che a Cupertino si vaglia tutto? Aggiornato.
24 ore fa scoppiava il caso di “What country“, applicazione di scarsissima utilità e dall’umorismo non apprezzabile da tutti, ora l’attenzione delle autorità è stata colta.
Il ministro del Turismo Michela Brambilla ha ceduto agli stimoli di tale Osservatorio Antiplagio, che ieri riusciva a far riportare dall’ANSA e ad un gran numero di testate online il risentimento di Giovanni Panunzio e di European Consumers, sulla becera assimilazione dell’Italia alla “mafia, pizza, pasta e motorini”.
Come notavamo ieri sera la notizia è stata raccontata da molti, scambiando i soliti fischi per fiaschi e dando a volte la responsabilità ad Apple, invece che allo sviluppatore bielorusso che aveva avuto questa bella trovata del software pieno di stereotipi internazionali. Certo, Apple avrebbe fatto meglio a non caricarsi la responsabilità del controllo, estremamente carente per tutto ciò che non riguarda gli Stati Uniti, per cultura, competenza ed aderenza con il territorio.
Ecco cosa scrive il ministro sul suo sito personale (il povero sito Italia.it è quello che è ed un sito del ministero non esiste): “ho dato mandato all’Avvocatura dello Stato di procedere nelle sedi opportune contro i responsabili del grave danno d’immagine arrecato al nostro Paese”. E’ quanto afferma il ministro del Turismo, On. Michela Vittoria Brambilla, titolare della delega alla tutela ed al rilancio dell’immagine dell’Italia e del made in Italy, in relazione all’applicazione “What country”, disponibile a pagamento sul negozio online Apple, in cui l’Italia è identificata con “pizza, mafia, pasta, scooters”. “Si tratta ovviamente – avverte il ministro – di una rappresentazione offensiva ed inaccettabile, per di più accompagnata da un testo “esplicativo” che, se possibile, peggiora ulteriormente le cose. L’Italia è un faro nel mondo per la sua storia, la sua cultura ed il suo stile. Come cittadina e come ministro non posso permettere che si getti discredito sul nostro Paese utilizzando un’organizzazione criminale come nostro testimonial. Tutto questo fa grande torto all’Italia e agli italiani. Tale immagine distorta, alla cui creazione hanno contribuito anche tante pellicole cinematografiche diffuse in tutto il mondo, deve essere definitivamente corretta. Perciò ho chiesto ad Apple di rimuovere l’applicazione da APP store e ho dato mandato all’Avvocatura dello Stato di procedere nelle sedi opportune contro i responsabili”.
A chi si chiedano i danni non si sa, ma l’agenzia ANSA sembra saperne più di tutti ed è convinta che sia Apple a dover pagare.
Il software è attualmente ancora disponibile su App Store con tanto di grafica riferita al nostro paese, solo che adesso c’è 1 (uno) commento, ieri non ne aveva nemmeno mezzo. Ricordiamo che per postare commenti l’applicativo deve essere scaricato.
L’incubo “iMussolini” è tornato in piazza San Babila. Abbiamo contattato Apple Italia per avere un commento, ma per ora non ce ne sono sulla situazione.
Aggiornamento del 29/09/2010: ancora oggi l’applicazione è regolarmente in vendita (aumentano i commenti e non mancano pure quelli positivi), non s’è mossa foglia. Intervistata da Sky TG24 la Brambilla precisa che i danni saranno chiesti a chi ha prodotto ed a chi ha distribuito l’applicazione (non “un sito” come dice l’intervistatrice).