Mark Papermaster paga il conto salato dell'”antennagate”
09/08/2010 07:00 CET
Con tutti i problemi che ha dovuto sopportare Apple per portarlo a Cupertino nel 2008 ora ci impiega poche settimane per buttarlo fuori e rinnegare il suo lavoro. La nebbia della baia continua a dominare nell’emotività dell’azienda. Aggiornato.
Non si va per il sottile a Cupertino quando c’è qualcuno da punire, essendo troppo lontana Guantanamo si opta per il semplice licenziamento. La sorte è toccata a Mark Papermaster.
La scoperta è stata fatta dal New York Times durante il weekend, perché Apple non ha dato alcun segno della perdita del suo responsabile del settore hardware dei dispositivi mobile.
Si desume che il caso del problema tecnico delle antenne perimetrali nell’iPhone 4, che tanti guai ha creato mediaticamente ad Apple (ma soprattutto in USA, dove la rete di 3G di AT&T sfiora il ridicolo) sia stato alla base della cacciata. Evidentemente Steve Jobs era giustamente impegnato altrove quando l’azienda ha scelto un ex di IBM, il co-fondatore di Apple negli anni ottanta nutriva un certo odio per il “grande fratello” (si veda l’immagine a lato), che faceva rappresentare tanto oppressivo anche nello spot pubblicitario “1984” del primo Macintosh.
Apple finora ha negato che le particolari antenne dell’iPhone 4 abbiano un problema, citando la perdita di segnale in alcune situazioni anche sui precedenti iPhone e pure in altri smartphone sul mercato. Papermaster però non lavorava in Apple al tempo dei vecchi iPhone. Se il problema non esiste perché imputarlo al suo principale responsabile tecnico?
Ecco quindi l’abbandono oppure il licenziamento senza alcuna motivazione ufficiale, Apple non si potrà scoprire senza cadere in contraddizioni. John Gruber dice di aver saputo che Apple ha chiesto a Papermaster di andarsene. I compiti di Papermaster saranno assunti da Bob Mansfield, che è il responsabile dell’hardware dei Mac, oltre che del chip A4, del display e touch screen.
La lista dei massimi dirigenti di Apple torna ad 11 elementi, Papermaster è stato cancellato (fino a martedì scorso la sua biografia era ancora presente, eccola in una cache, ma forse già dalla conferenza del 16 luglio l’ufficio di Papermaster era vuoto e nel video di presentazione dello smartphone Papermaster non è mai apparso).
Portare a Cupertino la sapienza di Mark Papermaster dopo un quarto di secolo ad IBM è stato peggio di un parto quadrigemellare.
Tornando indietro di 21 mesi Apple assumeva Mark Papermaster, “rubandolo” ad IBM dove si occupava di processori PowerPC, per ricoprire il posto lasciato libero da Tony Fadell (uno dei padri dell’iPod).
Big Blue non ci pensava un attimo prima di trascinare Apple in tribunale, il timore di IBM era che Papermaster portasse segreti dei chip in Apple, che aveva appena comperato P.A. Semi per realizzare quello che sarebbe poi stato il processore mobile A4. In realtà Apple ha impiegato sempre Papermaster per lo sviluppo hardware dei dispositivi mobile, con la qualifica di responsabile del settore devices hardware engineering.
L’assunzione di Papermaster è stata messa nel congelatore fino al 24 aprile 2009, ma con obbligo di non lavorare nel settore microprocessori almeno fino al 24 ottobre 2009. Intanto però Papermaster guadagnava subito 75.000 azioni AAPL.
Al termine della presentazione dell’iPhone 4 al WWDC del 7 giugno (solo 8 settimane fa) Steve Jobs ha ringraziato i vari team che si sono occupati per 18 mesi del nuovo smartphone, per primo “Mark Papermaster ed il suo gruppo hardware” (si vedono altri 7 in piedi assieme all’ex dirigente di IBM, della loro sorte nessuno sa nulla).
Eccolo indicato dalla freccia rossa mentre sembra guardarsi attorno un po’ preoccupato, mentre altri applaudono.
“Siamo molto orgogliosi di voi, avete fatto un lavoro incredibile” concludeva il CEO di Apple.
Aggiornamento del 09/08/2010: secondo il Wall Street Journal il dirigente ex IBM sarebbe stato estromesso per “incompatibilità culturale”, infatti come già ricordavamo l’ingresso di Papermaster in azienda è avvenuto mentre Steve Jobs combatteva contro la sua malattia e quindi il CEO di Apple non si era occupato direttamente della scelta, assunzione e “training cupertiniano”.
Aggiornamento del 09/08/2010: almeno fino al 30 luglio Mark Papermaster era ancora un dipendente di Apple perché in questa data sono state effettuate transazioni con le stock option aziendali. Quindi il 16 luglio Papermaster avrebbe potuto presenziare alla conferenza sull'”antennagate” ma evidentemente Steve Jobs non l’ha voluto.