Da oggi 4 micro SIM italiane per l’iPad Wi-Fi + 3G

23/07/2010 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Tutti gli operatori si sono attrezzati per offrire ai clienti dell’iPad l’apposita scheda telefonica, qualcuno in accordo con Apple ed altri no. Vi mostriamo tutto di questa concorrenza totale.
L’iPad di Apple è disponibile in Italia dal 28 maggio e, nella versione 3G, è utilizzabile con qualunque operatore telefonico del pianeta, basta che produca una scheda di nuovo tipo micro SIM tipo 3FF.

Finora solo la metà dei carrier italiani aveva messo sul mercato le micro SIM, Vodafone e 3, quest’ultimo addirittura ha le schede attivabili negli Apple Store italiani di Carugate (MI) e Roma, le schede di Vodafone devono invece essere attivate in un negozio dell’operatore.

Ma oggi il panorama è completo. Da mercoledì hanno cominciato ad essere distribuite le micro SIM di Wind e da questa mattina saranno disponibili anche quelle di TIM, i piani già ve li abbiamo dati in anteprima martedì pomeriggio. Tutti gli operatori con una rete in Italia hanno deciso di fornire la connettività 3G all’iPad.

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Non è quindi più necessario provare a crearsi una micro SIM “fatta in casa”, tagliando una scheda SIM standard. Ognuno la chiama in un modo diverso ma la sostanza cambia poco: Mini Usim per 3, Mini SIM per Vodafone, Micro SIM per TIM e Microsim per Wind (con tanto di disegni di iPhone 4 ed iPad sulla confezione, diversa dalla altre perché non concordata con Apple).

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Le 4 schede che si trovano in commercio in Italia hanno qualche differenza: quelle di TIM e Vodafone sono da 128 KB, quella di Wind da 64 KB e quella di 3 non si sa, non è scritto né sulla tessera né nella documentazione. Inoltre la scheda di Wind è conformata unicamente per il formato micro SIM e non nel doppio SIM + micro SIM scelto dagli altri operatori.

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Tuttavia una volta staccata la micro SIM è difficilmente ricomponibile una SIM standard, se non con l’aiuto di un pezzo di nastro adesivo sul retro o di un paio di gocce di colla.

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Da notare che i contatti del chip di memoria contenuto nelle micro SIM non sono uguali per tutti: TIM e Wind ne impiegano uno con 3+1+2 blocchi mentre 3 e Vodafone quello da 4+1+3 blocchi.

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Come si vede però dall’iPhone della precedente generazione, qui aperto per riconoscere i contatti della SIM, il quarto blocco del chip non serve, solo i primi 3 trovano nello smartphone i sensori metallici.

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Tutti i piani hanno vantaggi e svantaggi. Dopo avervi dato già martedì un quadro dei primi operatori, ora aggiungiamo anche quelli del quarto (più le variazioni di Vodafone), compresi di eventuali promozioni a tempo, valide in questo momento. Cliccando l’immagine sottostante avrete un ingrandimento più leggibile.

Tutte sono ricaricabili in modalità dati e senza vincoli contrattuali. Solo la Micro SIM di Vodafone adesso è gratis, TIM e Wind la vendono per 10 euro, 3 la vende per 3 euro.

Bisogna però scegliere che piano da abbinare, studiate bene tutte le opzioni. Il traffico inizialmente compreso varia: 10 euro per TIM, 5 euro per Vodafone e Wind (che incorpora anche il piano telefonico voce Wind 12), 3 euro per 3. Solo Vodafone dispone di un piano giornaliero da 2 euro per 500 MB (che scade a mezzanotte, non dopo 24 ore), tutti gli altri valgono un mese (solare), si va da 5 euro per 3 GB di traffico di 3, a 9 euro per 1 GB di traffico di TIM e Wind, a 15 euro per 500 MB di traffico di Vodafone, a 19 euro per 3 GB di traffico di TIM a 20 euro per 10 GB di traffico di Wind. Solo Vodafone e Wind permettono di splafonare senza un pagamento extra, ma la velocità è ridotta a soli 64 Kbps. Prezzi molto diversi tra TIM e 3 per l'”oltre soglia”. Ricordiamo che se non si è sotto copertura di 3 si paga un roaming per l’uso di altre reti, attenzione a chi abita in zone remote. Solo la tariffa più costosa di Wind non sembra avere bloccato il traffico VoIP (Skype ed altri), mentre 3 ammette un massimo di 600 minuti giornalieri. E’ discutibile che il carrier decida quali dati possano passare e quali no, ma per ora glielo lasciano fare. Vodafone potrebbe rallentare la velocità del collegamento durante le ore di maggior traffico.

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Tali schede sono fatte per funzionare solo con un traffico dati (tranne Wind, che non si è accordata con Apple e gioca da battitore libero) ma ci sono molte testimonianze sulla possibilità si usarle anche per telefonare, finché l’operatore non se ne accorge e blocca la scheda.

29-09362h_damicrosimasimEscluso l’iPhone 4 (in vendita ufficialmente in Italia solo da venerdì prossimo 30 luglio) tutti gli altri telefoni cellulari e smartphone (come gli iPhone GSM/EDGE del 2007 mai arrivato qui, iPhone 3G del 2008 ed iPhone 3GS del 2009 ed ancora in commercio nella versione da 8 GB) adoperano la scheda SIM standard.

Chi volesse sostituire la propria SIM con una micro SIM potrebbe usarla negli iPad ed iPhone 4 senza adattatori, ma l’operazione inversa non potrebbe funzionare.

Oltre ad adattatori “fatti in casa” (come abbiamo già spiegato) ce ne sono svariati molto comodi in vendita online. Con “piedini” in grado di sostenere la micro SIM all’interno della parte scavata. Ne citiamo uno solo per tutti, che arriva dall’Austria e che costa 6 euro (un po’ troppo per quello che si compera).

Qui accanto potete vedere che un adattatore di questo tipo rende una micro SIM alle dimensioni standard di una SIM “full size” (se dimentichiamo i tempi remoti del Motorola Star TAC). Funzionante sia per le micro SIM con chip piccolo che quelle con chip grande. Basta incastrarla con cautela.

L’adattatore, volendo, si inserisce perfettamente nel “vassoio” dell’iPhone delle precedenti generazioni. Quello metallico del nuovo iPhone 4 è già conformato per la micro SIM, ma lo vedremo meglio al debutto di settimana prossima.

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