La pubblicità iAd vuole sapere dove siete e che v’interessa

22/06/2010 08:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001I forzati dei banner interattivi tagliati su misura possono scegliere di non farsi identificare troppo precisamente, se lo vogliono. Apple deve vendere alle aziende gli interessi degli utenti, per rendere iAd un gioiello.
“Noi consideriamo la privacy in modo diverso da altri colleghi della Silicon Valley […] vogliamo che ogni volta sia chiesto agli utenti il permesso di usare dati personali, facendo sapere con esattezza che si farà con quelle informazioni” diceva il CEO di Apple un paio di settimane fa.

Poi è arrivato iOS 4 e con esso ci si prepara alla pubblicità made in Cupertino iAd.

I banner interattivi di Apple venderanno prodotti e servizi sui dispositivi mobile aggiornati all’ultimo sistema operativo, per farlo nel modo migliore saranno registrati cookies e coordinate geografiche ed inviati ad Apple e suoi partner. Basta accettare le condizioni d’uso dell’OS ed il gioco è fatto.

Apple si rimangia così la promessa di chiedere ogni volta all’utente se autorizza o meno la condivisione delle coordinate geografiche della sua posizione sul globo (lo potete verificare al 70esimo minuto del podcast sulla conferenza D8 che ha visto la partecipazione di Steve Jobs). Lo fa una volta per sempre.

I dati restano anonimi, come recitano le nuove regole sulla privacy del nuovo sistema operativo mobile, ma vengono condivisi sempre e senza chiedere nulla di specifico oltre all’accettazione dei termini d’uso generali. Però c’è la possibilità di rifiutare questa condivisione di dati, basta accedere alla pagina Opt out con ogni iPhone/iPod touch posseduto e questo non trasmetterà ad Apple ed ai suoi partner la posizione dell’utente ed il resto.

Apple precisa che la pubblicità potrebbe comunque arrivare personalizzata, in base ad altri parametri precedentemente accettati.

I banner di iAd si attiveranno il primo luglio nelle applicazioni che li incorporano, per ora hanno firmato con Apple importanti contratti pubblicitari (60 milioni di dollari per il 2010) grandi multinazionali, ma specialmente aziende USA, tra queste: Nissan, Citi, Unilever, AT&T, Chanel, GE, Geico, Sears, JCPenney, Target, Best Buy e Direct TV.

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