App Store, è comica la retromarcia su Mark Fiore
16/04/2010 21:00 CET
Bisogna vincere un premio Pulitzer e propagandare le ingiustizie di Apple per ottenere un ripensamento? Le vignette possono essere rimandate per l’approvazione. Aggiornato.
Apple si rammarica delle scelte solo dopo che queste hanno avuto il clamore critico sulla stampa.
Se ieri emergeva la storia dell’applicazione di Mark Fiore, vincitore del Pulitzer 2010, rifiutata dall’App Store, oggi arriva da Cupertino il suggerimento di rimandare la richiesta. Hanno capito la differenza che passa tra diffamazione e satira.
C’è da scommettere che “NewsToons” sarà approvata in men che non si dica in questo ritorno di fiamma.
Lo racconta il Wall Street Journal, aggiungendo che l’autore delle vignette ora si sente “colpevole perché la vincita del Pulitzer lo mette su una corsia preferenziale”. In effetti i favoritismi non mancano quando si tratta di software da distribuire tramite App Store, già in passato abbiamo assistito ai casi più curiosi.
Sarebbe meglio che le regole dell’App Store fossero scritte chiaramente e che valessero per tutti, naturalmente se decise cum grano salis è meglio. Se questa è una storia ridicola, ma esemplare, altri hanno riso meno quando pensavano di fare un business serio con i software per iPad/iPhone/iPod touch, che invece venivano rigettati in quattro e quattr’otto.
Aggiornamento del 17/02/2010: sono capaci tutti di giudicare, a posteriori, la vicenda come un “errore”. Lo ha fatto Steve Jobs e quel “adesso abbiamo risolto” che ha aggiunto sa molto di minaccia per quell’impiegato che ha tentato di seguire i dettami dell’azienda, mai troppo chiari.