Wi-Fi, Pisanu cancellerebbe Pisanu (il decreto)
03/12/2009 17:30 CET
Interpellato sulla questione il padre dello sventurato decreto legge del 2005, risponde che è ora di cambiare.
28, questi sono i giorni di immotivata sopravvivenza che ha ancora il decreto Pisanu (DL 155 del 31/07/2005) prima della morte naturale di fine anno.
Grazie a questa legge temporanea, che si è protratta nel tempo, in Italia gli hotspot pubblici sono stati frenati ed è per questo che se ne trovano così pochi.
La novità è l’idea geniale che è venuta ai redattori de L’Espresso, che stanno raccogliendo le firme per annullare il decreto Pisanu: “chiediamo a Beppe Pisanu se vorrebbe cambiare il decreto Pisanu”. Ebbene, a sorpresa, la risposta del politico sassarese che non ha più incarichi di governo è stata: “tenendo conto, da un lato, che le esigenze di sicurezza sono nel frattempo mutate e, dall’altro, che l’accesso ad Internet come agli altri benefici dello sviluppo tecnologico deve essere facilitato”.
E’ fatta insomma, se chi ha creato quel disastro riconosce che ora le cose dovrebbero cambiare… Alla sicurezza quel decreto non ha mai dato il ben che minimo contributo, in compenso l’Italia è uno dei paesi occidentali con un numero di hotspot pubblici irrilevante.
Ultimamente il dibattito si è finalmente acceso ed in molti sperano che il legislatore si dimentichi di prorogare ancora una volta il decreto in questione oppure, in uno slancio di modernità inatteso, proponga leggi chiare che liberino l’accesso ad Internet senza la necessità/complicazione della verifica dell’identità dell’utente.
Succede così nel resto del mondo civile.
Di recente Michela Brambilla, responsabile del dicastero del Turismo, si è pronunciata a favore di un accesso ad Internet libero nelle strutture alberghiere. Il che ci porterebbe al livello di Cuba quanto a libertà d’accesso al web.
L’onorevole Roberto Cassinelli ha presentato un disegno di legge che possa risolvere il problema, altri politici si sono associati a sostegno della proposta.
