Tutti contro Intel, dopo la UE anche gli USA

04/11/2009 21:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Accuse di pratiche illegali per mantenere la posizione dominante nel panorama dei produttori di processori tra il 2001 ed il 2006. Nuovo mal di testa per Intel.

Accuse di pratiche illegali per mantenere la posizione dominante nel panorama dei produttori di processori tra il 2001 ed il 2006. Nuovo mal di testa per Intel.
 
Il procuratore generale dello stato di New York ha annunciato di voler portare in tribunale anche in USA il gigante dei processori Intel.

L'accusa è quella di pratiche scorrette, atte ad impedire la vendita dei prodotti concorrenti nei computer. Andrew Cuomo ha investigato per quasi due anni prima di giungere a questa conclusione.

Facendoli passare per "ribassi" Intel avrebbe pagato produttori e rivenditori di computer perché non adottassero i chip x86 di AMD. Tre aziende statunitensi come Dell, HP ed IBM sono state coinvolte nell'"affaire" di attività illegali, la prima avrebbe incassato 2 miliardi di dollari nel 2006, la seconda 925 milioni di dollari limitando la quota di AMD al 5% e la terza 130 milioni di dollari per non mettere processori AMD nei PC/server.

In luglio Intel aveva deciso di appellarsi all'astronomica multa europea di 1,06 miliardi di dollari, comminata appunto per pratiche illegali su produttori e rivenditori europei da parte della società di Santa Clara.



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