Non c’è solo AT&T a fare le regole dell’iPhone. O no?

24/08/2009 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001La chiarezza su quello che può o non può funzionare in un iPhone ancora non c'è, nonostante le lettere che Apple, AT&T e Google hanno inviato alla FCC. La neutralità della rete è ancora una chimera, ma a noi che ci dovrebbe importare di AT&T?

La chiarezza su quello che può o non può funzionare in un iPhone ancora non c'è, nonostante le lettere che Apple, AT&T e Google hanno inviato alla FCC. La neutralità della rete è ancora una chimera, ma a noi che ci dovrebbe importare di AT&T?
 
Venerdì sera sono arrivate le tre risposte di Apple, AT&T e Google alla FCC, in merito alla poca chiarezza dei rapporti tra gli sviluppatori dei software per App Store e le approvazioni di Apple.

07067b_attsimPurtroppo solo due di quelle tre lettere davano una spiegazione sulle motivazioni del rifiuto/ritardo di "Google Voice", proprio Google negava al pubblico la lettura di quella porzione.
 
Dalla lettera di Apple si è però appreso che AT&T non vuole che operino sulla sua rete cellulare VoIP e streaming video che, a dire del carrier statunitense, congestionerebbero il network. E' bene ricordare che l'iPhone in USA opera esclusivamente su rete AT&T e gli abbonamenti godono dell'uso illimitato del collegamento Internet, compreso nel prezzo.
 
Se un cliente dell'iPhone usa molto il traffico dati per AT&T non c'è un guadagno extra. Non succede così in molte altre nazioni dove il traffico dati illimitato non esiste nemmeno pagando molti soldi, quasi ovunque ci sono limiti mensili.
 
In Italia sia TIM che Vodafone e 3 impongono limiti d'uso, seppur diversi.
 
Se le cose non cambiano i carrier internazionali (con poche eccezioni, per esempio O2 in Gran Bretagna) hanno tutto l'interesse a far usare in modo abbondante il traffico dati, così che l'abbonato si veda gonfiare a dismisura la bolletta telefonica.
 
Sono politiche decisamente opposte a quelle di AT&T in USA. Ma se è vero che Skype ed altri sistemi VoIP possono operare su Wi-Fi e non sul 3G telefonico, per richiesta di AT&T, in che modo tutto ciò deve riguardare il resto del mondo? In particolare quelle nazioni, come l'Italia, dove i carrier ragionano all'opposto.
 
E se, almeno per il VoIP, la storia della congestione della rete non fosse una scusa poco credibile ma solo una perdita di guadagno mal camuffata? E se invece AT&T non avesse solo un peso nazionale ma fosse in realtà l'unico carrier con un vero potere contrattuale con Apple?
 
La neutralità della rete non sembra proprio preservata, la situazione è ancora lontana dalla chiarezza.
 
La stampa può premere finché vuole ma le tre aziende hanno risposto unicamente agli enti governativi, ai quali non possono sfuggire (si veda la recente richiesta della Commissione Europea). FCC vorrà vederci più chiaro oppure si limita, come logico, ai soli confini statunitensi? La UE ed altri organismi internazionali che fanno?


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