Greenpeace punta la prua su HP e Dell
01/07/2009 13:00 CET
Apple può fare ancora meglio ma ha già promesso e cambiato molto più seriamente di altri concorrenti nel settore. L'ultima classifica dell'"elettronica verde".
Apple può fare ancora meglio ma ha già promesso e cambiato molto più seriamente di altri concorrenti nel settore. L'ultima classifica dell'"elettronica verde".
Dall'agosto 2006 Greenpeace stila regolarmente la classifica delle aziende d'elettronica che si dimostrano più ecologiche.
Ai tempi Greenpeace si era accanita in modo particolare su Apple ed era riuscita, in un modo o nell'altro, a convincere Steve Jobs a riconvertire al verde i suoi prodotti. Fino ad assegnare la patente del computer più ecologico e ringraziare la conversione dell'azienda di Cupertino.
L'ultima di giugno è appena stata appena pubblicata dall'associazione ambientalista, al vertice c'è Nokia con un punteggio di 7,5/10.
Certo Apple con il suo voto di 4,7/10 non primeggia ma non è nemmeno più in fondo alla lista (oggi punteggi peggiori li ottengono Sony 4,5/10; Dell 3,9/10; HP 3,9/10; 3,5/10; Microsoft 2,5/10; Lenovo 2,5/10; Fujitsu 2,4/10 e Nintendo 1/19). Solo Acer e Panasonic tra i produttori di computer fanno meglio.
Apple perde una posizione ma con il medesimo punteggio, altri hanno fatto meglio.
Non è questo il punto, Greenpeace scrive che pubblicizzare così tanto il fatto che i laptop di Apple siano "verdi" non è completamente vero, sono stati fatti passi avanti ma c'è ancora da lavorare per eliminare le ultime sostanze chimiche pericolose. La valutazione è a fondo pagina.
Tuttavia Tom Dowdall di Greenpeace commenta così le battaglie di Dell, che ha ingaggiato (perdendo) con Apple: "è ridicolo che alcune società come Dell si siano impegnate a sfidare le pubblicità di Apple, che è chiaramente leader nell'eliminazione delle sostanze tossiche, invece i produttori di PC dovrebbero concentrare i loro sforzi provando a fare meglio di Apple su questi temi importanti".
Greenpeace critica HP definendo il suo acronimo Hazardous Promises (promesse azzardate), per non aver fatto seguire alle dichiarazioni i fatti ed aver prolungato fino al 2011 la presenza di sostanze pericolose nei prodotti