Jobs è stato sotto i ferri (ancora) ma sarebbe okay
22/06/2009 07:00 CET
La stampa più amica di Apple riceve informazioni sulla guarigione di Steve Jobs, a ormai pochi giorni dal rientro più volte annunciato di fine giugno. E' la legittimazione per tutti gli osservatori più o meno attenti.
Nella notte tra sabato e domenica ha cominciato a circolare la notizia che Steve Jobs sarebbe stato operato in un non meglio identificato ospedale del Tennessee, ricevendo il trapianto di fegato (organo colpito dalle cure al pancreas, alle quali si è sottoposto Jobs).
Questa volta (sì, perché la notizia era già emersa un paio di mesi fa, pur non identificando con precisione il tipo d'intervento) lo ha scritto il Wall Street Journal e confermato il canale finanziario CNBC, citando altrettando anonime fonti. Tanto è bastato a molti per incensare il tutto di verità. O Apple si serve della stampa più amica per raccontare indirettamente fatti che non vuole riportare in prima persona o testate minori sono meno credibili se si azzardano a scriverne prima.
Sicuri?
Il Corriere della Sera sull'argomento ha scritto domenica, a firma Edoardo Segantini, che "nascono le dicerie più folli e qualche blog arriva a scrivere, senza indicare la fonte, che Steve è morto. Lui, come Mark Twain, potrebbe commentare con la famosa battuta: la notizia della mia scomparsa è francamente esagerata; ma non lo fa". Peccato che Segantini sbagli completamente, intento a screditare genericamente i blog si è perso quello che è successo lo scorso settembre (immagine accanto) quando il CEO di Apple faceva evidente riferimento a Bloomberg, maggiore testata finanziaria, che aveva pubblicato per errore il suo coccodrillo qualche giorno prima.
La Repubblica, a firma Alberto Flores d'Arcais, invece scrive ieri: "Cuppertino, la cittadina della California dove ha sede il quartier generale della società". Qualunque editor di testo sottolinea la parola con la P doppia. La versione online dello stesso giornale si riferisce a Jobs come "chairman", ma Apple non ha un chairman.
Dettagli tipografici a parte, certezze non ce ne sono.
Pare comunque che il CEO di Apple stia bene e che ritorni presto a lavorare a Cupertino (magari part-time, inizialmente), non facendo solo rassicuranti comparsate come quella che setteB.IT vi ha testimoniato in esclusiva a fine maggio.