Cartier contro Apple ma solo per qualche ora
25/05/2009 07:00 CET
Gli avvocati del gioielliere francese telefonano a Cupertino e subito sparisce un software dall'App Store che avrebbe usato immagini di orologi prestigiosi.
Gli avvocati del gioielliere francese telefonano a Cupertino e subito sparisce un software dall'App Store che avrebbe usato immagini di orologi prestigiosi.
Venerdì sera (ora americana) il gioielliere francese Cartier faceva causa ad Apple. Sabato mattina (sempre ora americana) Cartier ritirava le accuse.
Se non è stata la causa più veloce che i tribunali abbiano mai visto, poco ci è mancato. Forse qualche giudice deve aver pronunciato il fatidico "già fatto?"
Il fattaccio è relativo a "Fake Watch" (versione gratuita e versione a pagamento), prontamente rimosso dai server di Cupertino già venerdì, subito dopo la prima telefonata all'ufficio legale. Questi software di Digitopolis mostrano l'orario all'interno delle immagini di cinque costosi orologi, solitamente venduti a prezzi per molti inavvicinabili.
Cartier, che ha poco senso dell'umorismo, ha ritenuto che l'uso di queste immagini rovinasse la reputazione al suo prestigio e senza troppi giri di parole ha chiesto agli avvocati di Fox Rothschild di adire le vie legali, verso Apple. Chi ha realizzato l'applicazione, non coinvolto dalla causa, ha tra l'altro scritto sul suo sito: "comperate solo gli orologi veri".
A Cupertino bloccano applicazioni che non dovrebbero o che è inutile fermare (salvo poi ripensarci), mentre sfuggono software che non sarebbero corretti con i marchi registrati. Apple ha voluto istituire i censori di tutti i software che devono andare su App Store? Per la serie "hai voluto la bicicletta ed adesso pedala".
Un anno fa retarus elencava i soggetti campioni dello spam e, dopo le finte pilloline blu, i marchi di lusso contraffatti detenevano una quota di circa il 20% dei messaggi spazzatura che intasano la posta elettronica.
