La RAI che (forse) vedRAI, all’estero
19/12/2008 17:00 CET
Il progetto televisivo di "Casa Italia" per promuovere il nostro paese sulla televisione di stato è voluto anche dal ministero degli esteri. Qualcosa dovrà cambiare online.
Parte una nuova collaborazione tra RAI e ministero degli esteri.
Il ministro Franco Frattini, assieme al direttore generale di RAI Claudio Cappon ed al presidente del consiglio di NewCo RAI International Pier Luigi Malesani, hanno sottoscritto un protocollo d'intesa per creare "un'innovativa ed efficace presenza televisiva/informativa/formativa sia sul territorio nazionale che all'estero, con particolare attenzione all'utilizzo delle nuove tecnologie e media digitali".
Frattini ha dichiarato: "la RAI torna ad interpretare una delle sue principali missioni, quella di essere lo strumento di informazione e promozione dell’immagine e della presenza italiana nel mondo".
Come vi raccontavamo qualche ora fa, ieri ha esordito il nuovo iPlayer, finalmente compatibile con Mac e Linux, oltre che Windows. Sarebbe un buon faro da seguire nella notte buia della presenza della televisione online, anche se in Gran Bretagna non hanno saputo come risolvere i diritti internazionali e tutto si vede solo in terra di Albione.
Certo i diritti di trasmissione online dovrebbero essere considerati in modo serio e qualcosa dovrebbe cambiare. Attualmente tra doppioni (RAI Click e RAI.tv) e formati confusi, all'estero è difficilissimo riuscire a vedere i programmi di RAI su Internet, anche solo quelli di informazione che non dovrebbero avere problemi di copyright.
Il nuovo accordo prevede:
1) la definizione di piani di comunicazione relativi alle iniziative istituzionali italiane, alla politica estera e alle relazioni internazionali, con particolare attenzione alle aree geografiche e tematiche prioritarie
2) iniziative per le comunità italiane all'estero di informazione e formazione (miranti anche, nei processi di internazionalizzazione delle regioni italiane, a rafforzare i legami tra queste ultime e gli italiani residenti all'estero), nonché di intrattenimento e culturali, anche contribuendo a far meglio conoscere e rendere accessibili ai cittadini e utenti i servizi offerti dal ministero degli affari esteri e dalla sua rete diplomatico-consolare
3) la promozione della cultura e della lingua italiana all'estero, con specifica attenzione ai contenuti di eccellenza, tramite l'utilizzo di prodotti televisivi e cinematografici esistenti e la produzione di trasmissioni ad hoc, sia mirate alla valorizzazione del nostro multiforme patrimonio artistico-culturale, che caratterizzate da contenuti promozionali didattici sulla lingua italiana, utilizzando anche tecnologie informatiche, il web e la digitalizzazione
4) il sostegno alla "diplomazia economica", intesa come strumento di sostegno al sistema paese attuato attraverso iniziative finalizzate alla promozione economico-commerciale dell'Italia all'estero e all'attrazione degli investimenti stranieri in Italia
5) la valorizzazione delle iniziative di cooperazione allo sviluppo, componente essenziale dell'azione di politica estera italiana, attraverso attività informative e divulgative finalizzate a promuovere i risvolti umanitari, sociali ed economici di tali interventi
6) informazioni sull'attività di tutela dei connazionali all'estero in situazioni di grave emergenza, con indicazione degli interventi di prevenzione e risposta posti in essere dalla Farnesina e con eventuali indicazioni pratiche in caso di necessità
7) iniziative di formazione in materia di comunicazione in favore del personale del ministero.
Attendiamo con interesse di conoscere concretamente come RAI voglia andare online, in Italia o all'estero, magari senza più queste anacronistiche distinzioni per la natura di Internet.