Dopo il Wi-Fi sarà la luce dei LED
07/10/2008 21:00 CET
Accenderanno un network basato su LED luminosi che fornirà comunicazioni a basso costo e senza interferenze.
Accenderanno un network basato su LED luminosi che fornirà comunicazioni a basso costo e senza interferenze.
Dai laboratori della Boston University è nato il progetto SLC – Smart Lighting Center, con il contributo di altri due atenei come il Rensselaer Polytechnic Institute e la University of New Mexico.
Finanziati con 18,5 milioni di dollari della NSF – National Science Foundation, il gruppo di studiosi, capitanato dal professor Thomas Little (fotografato a lato), ha sviluppato una tecnologia di comunicazione wireless alternativa basata sulla luce visibile.
Fonti luminose a basso consumo elettrico come i LED possono convogliare, senza subire interferenze, un sistema comparabile ad un punto d'accesso Wi-Fi in radio frequenza. Inizialmente ad una velocità da 1 a 10 Mbps per poi aumentare.
"Basta accendere la luce ed i computer, iPhone, televisori, radio e termostati saranno tutti collegati in rete" spiega Little. Sostituendo gradualmente le lampadine ad incandescenza con questo tipo di bulbi LED si avrà il vantaggio di incidere meno sul consumo energetico, ottenere maggiore illuminazione e, in futuro, sfruttare le comunicazioni senza fili.
Le applicazioni potrebbero essere molte, nelle illustrazioni di SLC si vedono avvisi sulle piste di un aeroporto o comunicazioni tra aumobili per le strade.
I bulbi LED hanno al momento un costo molto elevato da 15 a 90 dollari l'uno, ma hanno una durata che va da 30.000 a 50.000 ore, mentre una lampadina tradizionale costa 1 dollaro e dura 1.000 ore.