Gli arabi in soccorso di AMD
07/10/2008 07:00 CET
La crisi finanziaria piega AMD, che deve chiedere aiuto al fondo d’investimenti Mubadala per sopravvivere. Le fabbriche passeranno alla Foundry Company, gestita dagli uomini di Abu Dhabi. Aggiornato.
Alle ore 14 sapremo se AMD, il secondo maggior produttore di chip x86 per computer, si fidanzerà con gli arabi.
Sembra proprio che l’azienda che da mano di un trimestre ha cambiato CEO sceglierà il fondo d’investimenti Mubadala, braccio finanziario del governo di Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti) per sostenersi finanziariamente.
Il nuovo CEO Dirk Meyer, tra 7 ore, spiegherà in diretta streaming quali “significativi annunci aziendali” AMD sta per intraprendere.
Secondo i ben informati del Wall Street Journal il produttore californiano di processori, per tagliare i costi, creerà la joint venture Foundry Company per spostare i costi di produzione e degli impianti a questa nuova entità. Secondo Reuters l’investimento arabo sarebbe di 5,7 miliardi di dollari (più 300 milioni in azioni AMD) mentre Bloomberg stima un totale di 8,4 miliardi di dollari (con partecipazione azionaria in AMD che salirà al 19%) la spesa di Mubadala.
Foundry Company sarà a maggioranza Mubadala con il 56% e gestirà circa 3.000 impiegati dei 16.000 di AMD, probabilmente l’attuale presidente di AMD, Hector Ruiz, sarà il nuovo CEO. L’azienda sarà quindi una “fabless”, ovvero senza diretta proprietà degli impianti. Ricordiamo che la moribonda Transmeta si liberava delle fabbriche, limitandosi alla progettazione e gestione dei brevetti, ora sappiamo tutti in che condizioni si trova.
AMD ha perso nell’ultimo mese il 29% del suo valore di borsa e gli arabi hanno fiutato l’affare. Mubadala, poco meno di un anno fa, entrava in AMD comperando l’8,1% spendendo 622 milioni di dollari.
Aggiornamento del 07/10/2008: è ufficiale, la divisione di Mubadala che sarà partner di AMD si chiama ATIC – Advanced Technology Investment Company ed investirà 2,1 miliardi di dollari nella società che gestirà le fabbriche e che si accollerà 1,2 miliardi di debiti AMD, nei prossimi cinque anni ATIC investirà da 3,6 a 6 miliardi di dollari. La IBM Alliance accoglie la nuova entità. Il CEO di Foundry Company sarà Doug Grose, il 55,6% del controllo sarà in mano ad ATIC ed il restante 44,4% ad AMD, la quale sarà partecipata da Mubadala con il 19,3% delle azioni.