Quei “fascisti” degli italiani chiudono Pirate Bay
12/08/2008 07:00 CET
L'autorità giudiziaria, nella persona del sostituto procuratore Giancarlo Mancusi che ne ha fatto richiesta, ha provveduto a chiudere l'accesso al sito, uno dei primi tracker per chi cerca file di dubbia provenienza (perché siamo garantisti) nei canali Torrent.
Sta di fatto che dal blog del sito svedese (raggiungibile ancora con le cache dei motori di ricerca) si legge che il governo italiano viene definito fascista, citando esplicitamente il premier Silvio Berlusconi.
"Stato fascista censura Pirate Bay" è il titolo del post di s23m in merito al provvedimento. "E' normale amministrazione che negli stati fascisti non si consenta la libertà di parola. In molte piccole nazioni con dittatori si è deciso di bloccare il nostro sito perché potrebbe diffondere informazioni a loro dannose. Questa volta è il turno dell'Italia" scrive ancora il rappresentante di Pirate Bay, che poi prosegue con giudizi diffamanti sul premier e sul procuratore che ha firmato l'ordine.
In conclusione Pirate Bay suggerisce a tutti di rivolgersi al proprio provider e di protestare. Finirà tutto in tribunale.
Aggiornamento del 16/08/2008: che beffa, il traffico su The Pirate Bay proveniente dall'Italia dopo il sequestro è aumentato del 5%, facendo salire il sito nella classifica di Alexa di dieci posizioni. Il co-fondatore di The Pirate Bay, Peter Sunde, sintetizza così: "fascisti 0 – Internet 1".