Provider con sede in USA? Privacy ahi, ahi, ahi

12/09/2007 13:30 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Una nuova normativa lascia libera la NSA di controllare tutto il traffico Internet, privati o aziende straniere che siate. Segreti industriali addio.

Una nuova normativa lascia libera la NSA di controllare tutto il
traffico Internet, privati o aziende straniere che siate. Segreti
industriali addio.
 
Secondo Retarus, che lancia l'allarme, l'ente della sicurezza statunitense, la NSA – National Security Agency, impedirebbe la privacy per gli stranieri che fanno uso di servizi informatici negli Stati Uniti.

La NSA attualmente sarebbe in grado di intercettare e trattare senza alcun controllo giudiziario la posta elettronica e le telefonate dei cittadini stranieri.

Una apposita normativa del Congresso assicura alla NSA libertà d'azione sui cittadini ed aziende estere, anche italiane, pur non avendo alcun contratto negli USA.

E' sufficiente che la sede del provider Internet sia negli Stati Uniti.

Il direttore di Retarus, Martin Hager, spiega così la nuova normativa: "tutte le email scambiate tra l'Italia e gli USA rientrano nell'ambito di applicazione della legge. La situazione è ancora più grave se il service provider si trova negli Stati Uniti, perchè in questo caso l'NSA ha accesso a tutto il traffico email dei privati e – aspetto ancora più serio – anche a quello delle aziende. Neppure le email scambiate all'interno di un'azienda sono protette. Dal punto di vista dello spionaggio industriale la situazione è molto preoccupante".

Il provvedimento, volto a sostenere la lotta contro il terrorismo, favorirà di fatto anche lo spionaggio industriale. Con questa legge, infatti, viene meno il principio dello stato di diritto che prescrive l'obbligo di un controllo da parte del potere giudiziario o legislativo sulle attività di sorveglianza.

Al Congresso sono stati espressi alcuni voti contrari alla legge, ma con una motivazione piuttosto stravagante: un certo numero di deputati democratici si sono opposti alla legge sostenendo che la stessa avrebbe riguardato anche i cittadini statunitensi residenti all'estero violandone ingiustificatamente la privacy.

Alla Camera dei rappresentanti la legge è comunque stata approvata congiuntamente dai repubblicani e dai democratici con 227 voti favorevoli e 183 contrari. Per il momento resterà in vigore in questa forma solo per 6 mesi. Dopo la pausa estiva il Congresso riprenderà il dibattito sull'argomento ed adeguerà la legge alle nuove circostanze.



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