Saga Gmail anche in Italia, parla il proprietario
16/07/2007 07:00 CET
Se in Germania il gigante di Mountain View ha perso il diritto sul dominio locale Gmail, ci sono altri paesi che rivendicano registrazioni precedenti. Gianni Niosi racconta a setteB.IT la nascita di Gmail.it, nel 2000.
Nel 2000 molti hanno avuto l'”ispirazione” ed hanno registrato nei rispettivi paesi il dominio Gmail.
Settimana scorsa vi raccontavamo della vittoria del tedesco Daniel Giersch contro Google che, tentava di avere ragione con il suo servizio di posta elettronica Gmail anche con il dominio di primo livello .de, relativo alla Germania.
Tra i TLD nazionali dove Gmail è stato registrato anche il .it è coinvolto in questa discussione.
Abbiamo contattato il proprietario del dominio italiano Gmail.it per sapere la storia della nascita di questo URL.
Il valdostano Gianni Niosi racconta a setteB.IT la storia di Gmail.it.
Innanzitutto vi ringrazio per avermi chiesto il permesso di parlare di me e del mio marchio, invece di fare come tanti che si inventano delle storie, a volte inesatte.
Bisogna partire dal secolo scorso e non dal 2002.
Prima che arrivasse Tiscali, per andare in Internet, bisognava spendere un mucchio di soldi: circa 600.000 lire per attivarsi con la SIP e 400.000 lire costava un modem che andava alla fantastica velocità di 15 kbps, per trasferire un file di 1 MB ci voleva un’ora e per stare continuamente collegati bisognava essere milionari.
Poi è arrivato Tiscali che ci dava la connessione gratis e la mail gratis.
E’ da li che ci è venuta l’idea di fare qualcosa che faceva già Tiscali, usare le email per fare la publicità e fare anche altre cose che non posso dirvi, altrimenti ci fregano l’idea e la brevettano.
Bisognava inventarsi un nome che includesse la parola mail di modo che rendesse l’idea di cosa volevamo fare e che fosse comprensibile in tutto il mondo, fra le tante ipotesi scartate rimaneva giannimail e gmail e, dopo vari tentativi fatti nel 1999 per registrare il nome a dominio, il 5 maggio del 2000 finalmente ci siamo riusciti e gmail.it apparve in rete.
La nostra è una società a conduzione familiare, Oltre L’Alimentazione s.n.c., inizialmente ci occupavamo solo di prodotti alimentari, integratori alimentari e prodotti biologici.
Avevamo cominciato a fare qualcosa ma siamo stati fermati a causa dei costi e della tecnologia dei tempi, oltre agli impedimenti per catastrofi varie che hanno lasciato senza lavoro molti di noi residenti (vedi alluvione del mese di ottobre del 2000 che ha lasciato per alcuni mesi la Valle d’Aosta isolata dal resto del mondo). Abbiamo messo il sogno nel cassetto per tempi migliori, finchè qualcuno non ci ha “rotto i cassetti” e ci ha fregato l’idea.
Devo aggiungere che prima di registrare Gmail abbiamo fatto delle ricerche per non incorrere nel reato di copia del marchio e Gmail non appariva da nessuna parte nel mondo, neanche nella vicina Germania. Bisognerebbe fare delle ricerche più approfondite per sapere se qualcun’altro può vantare la condivisione del nostro marchio, non sicuramente Google che non ha alcun diritto e che ha usato Gmail senza neanche chiedere il permesso, procurandoci un sacco di problemi.
Per quanto riguarda Google, non abbiamo mai ricevuto ufficialmente alcuna richiesta per l’uso da parte loro, di Gmail.
Invece abbiamo ricevuto, chiamiamole cosi, “pressioni” da parte di qualcuno che dice di agire per loro conto, ma sapete, qui di email ne arrivano in continuazione e di tutti i tipi, non si può mai sapere chi le manda.
E’ bene precisare una cosa: una volta registrato un dominio, qualunque sia l’estensione .it, .org, .net o altri, questo diventa automaticamente marchio di fatto e nessun altro ha il diritto a registrarlo e ad usarlo in altre parti del mondo. Quindi non ci sono scuse, il nome del dominio è visibile in rete e quindi noto a tutti, anche agli americani.
Quando l’autority assegna un nome a dominio assegna anche la possibilità di usare la posta con tale indirizzo, che siano colleghi, clienti o amici e per tutte le caselle di posta necessarie, rispettando la legge.
Infine, qualcuno pensa che basti registrare il proprio dominio con l’estensione .com per potere sopraffare chiunque. In Inghilterra i giudici non sono stati d’accordo in Germania neanche, in italia?
La domanda a questo punto è obbligatoria: confortati da questi diritti che vantate, volete procedere in qualche modo contro Google?
Tutto dipende da quello che vogliono fare loro, per il momento non voglio aggiungere altro.
Ebbene tutto quello che setteB.IT poteva verificare erano le date di registrazione, i vari WHOIS segnalano per Gmail.it il 5 maggio 2000 come ci ha appena raccontato il suo proprietario.
Curiosamente i NIC del dominio .com indicano come prima registrazione di Gmail.com il 13 agosto 1995, evidentemente Google deve aver acquistato tale dominio in una fase successiva, visto che l’azienda del motore di ricerca più famoso del mondo è nata il 7 settembre 1998, un anno dopo la registrazione del dominio google.com.
La posta elettronica di Google, Gmail, debuttava online in versione beta il primo aprile 2004.
Sembrerebbe quindi che Google abbia anticipato tutti registrando Gmail.com ormai 12 anni fa (o acquisendolo poi). Ora la faccenda si complica e vedremo quante carte bollate dovranno scorrere nelle aule di tribunale.