Il ripensamento sull’iPhone costa almeno 50 dollari
28/06/2007 11:00 CET
Il "diritto di recesso" statunitense è regolato con costi di parziale rimborso per aver aperto da confezione del prodotto. 3 giorni per restituire l'iPhone ai costi minimi.
Il "diritto di recesso" statunitense è regolato con costi di parziale rimborso per aver aperto da confezione del prodotto. 3 giorni per restituire l'iPhone ai costi minimi.
Comperare negli Stati Uniti un iPhone, da domani, implica alcune condizioni che sono indicate nel contratto di AT&T.
Sappiamo già che è necessaria una carta di credito (probabilmente esclusivamente emessa negli USA) per pagare la quota mensile dell'abbonamento al carrier wireless texano. Se il cliente non chiede di terminare anticipatamente in contratto minimo di 24 mesi, questo si rinnoverà automaticamente ogni 30 giorni e i 60 dollari (almeno) saranno scalati dal proprio conto in banca.
36 dollari sono comunque l'una tantum da pagare per l'attivazione iniziale. Non male come costi base.
Sappiamo anche che l'attivazione di tutte le funzioni dell'iPhone, anche quelle della parte iPod, avviene inserendo i propri dati in iTunes, compreso il Social Security Number, una specie di codice fiscale del cittadino USA.
Chi volesse cambiare idea può farlo. Se si desidera rescindere il contratto con AT&T entro 30 giorni non avrà spese, dopo il primo mese il contratto da 2 anni si annulla con una spesa di almeno 175 dollari.
Se solo dopo 3 giorni si vuole abbandonare l'iPhone e restituirlo, il rivenditore AT&T si terrà il 10% perché è stata aperta la confezione del prodotto, quindi un costo di 50 dollari almeno (per il modello da 4 GB).
Abbiamo già fatto i conti di quanto costerà negli USA adempiere fino in fondo al contratto con AT&T, oltre all'acquisto del telefono: 1.976 dollari, come minimo assoluto e senza calcolare le tasse statali, variabili.
E' da quasi due giorni che si conoscono i prezzi dell'abbonamento relativo all'iPhone, con tanto di accesso illimitato a Intenet su rete GPRS/EDGE ma, con un po' di stupore, abbiamo verificato che nessuno s'è stracciato le vesti in terra americana.
Sembra che i cittadini USA siano abituati a "mazzate" mostruose per usare il telefono cellulare, magari dovendo pure subire l'indisponibilità della rete in alcune aree… gli Stati Uniti misurano 9,6 milioni di Km quadrati.
Ben pochi hanno alzato il dito indice per prendere sommessamente la parola e dire: "non è un po' alta la cifra da pagare?". Evidentemente non si tratta di sudditanza ma di constatazione di tutta un'altra fascia di costi negli USA, certamente inaccettabili altrove. Chi ha confrontato i costi di uno smartphone BlackBerry ha notato che, da quella parte dell'oceano, quelli dell'iPhone sono accettabili.
Finalmente sono comparse sul sito di AT&T anche le tariffe degli abbonamenti, precedentemente pubblicate solo sul sito di Apple.
L'ultima ricerca di mercato di Harris Interactive sull'iPhone rivela che il 15% degli statunitensi tra i 13 e i 64 anni è interessato ad acquistare un iPhone, che l'1% è certo che lo comprerà. Chi è solo interessato però, nel 55% dei casi, attenderà un calo dei prezzi. Il 20% di chi ha già un abbonamento telefonico passerà all'iPhone al termine del contratto.
Tra chi non comprerà l'iPhone (85% dei 10.410 intervistati) il motivo predominante è il costo, nel 49% dei casi.
Il sito di AT&T ha implementato un database per cercare dove esista un AT&T Store abilitato alla vendita dell'iPhone, non tutti lo saranno.
Curiosamente a Cupertino, sede di Apple, non ce n'è nemmeno uno, ma cinque a poca distanza (2 a San Jose, 2 a Santa Clara e 1 a Mountain View). A San Antonio, sede di AT&T, ci sono 2 negozi del carrier telefonico.
Ieri era presente sulla pagina dell'iPhone, presso il sito di AT&T, un avviso che oggi è sparito: "ogni cliente può comperare un solo iPhone per volta".
Tutto ciò non perché interessi direttamente agli italiani ed europei ma memoria futura di quando sapremo quale sarà il nostro carrier e quali condizioni applicherà.