UE: stiamo ancora aspettando le risposte di iTunes
01/06/2007 20:00 CET
Invece no.
La UE sta sempre aspettando che da Cupertino qualcuno abbia voglia di occuparsi della questione. Apple sa di avere una posizione pendente e infatti la elencava tra le questioni legali, nell'ultimo documento 10-Q.
Lo ricorda oggi un report dell'agenzia Thomson (i nuovi proprietari canadesi di Reuters), che cita la mezzanotte tra domenica e lunedì come ultimatum per Apple, a scadenza dei due mesi concessi per rispondere, partiti appunto il 3 aprile.
La realtà è piuttosto complessa perché iTunes Store potrebbe essere "obbligata" dall'industria discografica ad una differenziazione dell'offerta ed eventualmente dei prezzi, da paese a paese in Europa. Da qui l'impossibilità di un cittadino francese di acquistare contenuti multimediali su iTunes Store UK oppure di un cittadino portoghese di comperare musica dall'iTunes Store Italia, e così via. Sta di fatto che il problema non è di pertinenza della UE, che infatti si rivolge direttamente ad Apple perché risolva il problema.
A suo tempo Apple aveva fatto sapere che avrebbe essa stessa voluto aprire un unico iTunes Store pan-europeo ma che, evidentemente, non le era stato concesso dagli editori di musica.
Le multe della UE potrebbero rivelarsi pesantissime, fino al 10% del fatturato annuo.
Aggiornamento del 05/06/2007: Apple avrebbe ottenuto un'estensione dei tempi fino al 20 giugno, lo ha rivelato il commissario Neelie Kroes.