Google più personale: iGoogle
01/05/2007 23:30 CET
Prima non si chiamava iGoogle, tuttavia esisteva già già da due anni il modo di concentrare vari servizi in un'apposita home page di Google, Google Personalized Homepage.
Serve un account Google o, tipicamente, quello della posta elettronica Gmail e il gioco è fatto. Una volta scelti i moduli (molte fonti d'informazione, suggeriamo di scegliere oculatamente quelle degne di credito, ndr) che si vogliono mantenere nella pagina principale, o nelle sotto-pagine contraddistinte da apposite linguette, queste compariranno sempre aggiornate grazie ai feed RSS.
Per Google è un patrimonio di ulteriori informazioni sulle necessità dei suoi utenti, un vantaggio rispetto alla concorrenza sempre più ampio.
Sono introdotti anche i temi per colorare a piacimento la bianca pagina di ricerca di Google.
Non è completamente accertato chi abbia iniziato il trend delle "i" davanti ai nomi di servizi o prodotti, certo è Apple chi ha ribattezzato molti nomi con questo sistema negli ultimi anni, a partire dalla carica di Steve Jobs, quando ritornò a Cupertino nel 1997: "iCEO".