Anderson scarica su Jobs ogni responsabilità
25/04/2007 07:00 CET
Alle 18:10 di ieri sera (le 9:10 del mattino in California) l'ente di controllo della borsa USA ha depositato la causa, firmata dall'avvocato Sahil Desai, contro i due ex uomini Apple: Nancy Heinen e Fred Anderson.
Poiché Anderson ha subito acconsentito a pagare forti multe (150.000 dollari sommati a 2.953.125 di dollari guadagnati dalle stock option irregolari con l'aggiunta di 528.107,86 dollari degli interessi), senza ammettere o negare colpe, lui potrà diventare un dirigente o un consigliere di altre aziende quotate a Wall Street. Heinen nega tutto e quindi resta ancora in causa con la SEC e questa, contrariamente a quanto accaduto all'ex CFO di Apple, le impedisce di accettare impieghi come dirigente o consigliere in aziende pubbliche.
Marc Fagel, dell'ufficio regionale della SEC di San Francisco ha così commentato: "gli azionisti di Apple si fidavano di Heinen e Anderson ma questi non hanno adempiuto ai loro compiti e hanno creato ad Apple milioni di dollari di spese per le stock option".
La SEC ha dichiarato inoltre che la collaborazione di Apple è stata proficua e che sull'azienda non sarà indirizzata alcuna azione esecutiva. Chissà se d'ora in poi Apple non festeggerà il 24 aprile come il giorno della "sua" liberazione.
Diversa la situazione di Steve Jobs, soprattutto dopo le dichiarazioni di Fred Anderson.
L'ex CFO di Apple ha incolpato direttamente il CEO Steve Jobs, che aveva il diritto su stock option retro datate per 7,5 milioni di dollari, ecco quanto comunicato, in sintesi, dall'avvocato Jerome Roth dello studio legale Munger, Tolles & Olson: "Fred Anderson è uno dei CFO più etici della nazione […] ha contribuito ai successi di Apple in otto anni di collaborazione […] è felice di lasciarsi alle spalle questa vicenda […] Steve Jobs nel tardo gennaio 2001 ha detto ad Anderson di aver ottenuto dal consiglio d'amministrazione l'okay per fornire ai dirigenti le gratifiche del 2 gennaio 2001 e, nonostante gli avvertimenti di Anderson sulle misure finanziarie da applicare, Jobs ha insistito a sottolineare che era una soluzione approvata dai consiglieri […] il valore delle azioni dopo il keynote di Steve Jobs al Macworld Expo del 2001, al 17 gennaio, era più alto del prezzo del 2 gennaio […] Anderson ha acconsentito a pagare la differenza di valore delle azioni tra il 17 gennaio e l'inizio di febbraio, data in cui è stato firmato il documento di approvazione unanime dal consiglio, in realtà non approvato da tutti […] Anderson è virtualmente non coinvolto e non era a conoscenza di alcuna alterazione dei documenti del consiglio d'amministrazione […] Anderson augura nuovi successi ad Apple e ai suoi impiegati e continua la sua carriera professionale presso la Elevation Partners".