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Tremarella fa cancellare lo scoop dei banner di Lion
19/07/2011 18:00 CET
di Fabio M. Zambelli
Se la fanno sotto a fare vero giornalismo e ritirano la mano dopo aver gettato il sasso, ovviamente le foto sono online ovunque meno che sul loro sito, massimo sforzo e minimo risultato. Fenomeni.
Gli tolgono la pubblicità, gli tolgono gli inviti agli eventi ufficiali, non gli rivolgono più la parola?
Non sappiamo quali siano le ragioni, ma un sito italiano (al quale, nostro malgrado, abbiamo contribuito con grande sudore della fronte a far diventare noto, almeno fino al 2005, nonostante il drago a 2 teste che lo dis-governa) ha ricevuto da un centro commerciale dell’elettronica del sud Italia le foto del materiale promozionale di Lion. Già esposto, forse con 1 giorno d’anticipo.
Subito sputtanamento della fonte da parte del sito, come al solito. Sarebbe pure un diritto di chi fa giornalismo mantenerla confidenziale. Ma che ne sanno costoro?
Pubblicano le foto, bravi. O no? Nel giro di pochi minuti qualcuno ha suggerito loro che per continuare a fare quel lavoro, con notizie in ritardo, non linkando e non verificando un tubo, dovevano togliere le immagini in questione. Insomma, la tipica “offerta che non si può rifiutare”.
Inchinatissimi, business as usual, i venditori di fumo hanno ubbidito alla sconosciuta entità superiore.
Ora questi fenomeni si ritrovano con una pagina vuota che dà errore (la specialità della casa, i piatti recenti in menù sono SDD al posto di SSD, AGCOM al posto di AGCM, nomi degli sponsor scritti male, da bere i fischi per fiaschi e non lasciate nelle loro mani la carta di credito), le cache dei motori di ricerca (Google e Yahoo!) che mostrano ancora tutto e svariati siti internazionali e non (Mac Rumors, 9 to 5 Mac, Cult of Mac, MacStories, MacGeneration, Digital.it) che pubblicano le loro fotografie, senza colpo subire.