Streaming solo per Win? Questione di volontà
06/11/2006 07:00 CET
Anche in questo caso una maratona ci è "cascata a fagiolo", dopo quella di Chicago di due settimane fa ieri si è corsa quella più famosa del mondo, a New York City.
La differenza fondamentale è che la più modesta ma pragmatica Chicago ha trasmesso l'intera maratona sul sito della locale stazione della CBS, gratuitamente per tutti e in formato Win Media. New York City ha scelto di far pagare.
Le apparenze, per la maratona di Chicago, facevano supporre che tale streaming non poteva essere visto su Mac poi, come vi abbiamo documentato, bastava aguzzare l'ingegno e una soluzione per la nostra piattaforma si è trovata.
La maratona di New York City quest'anno, per la prima volta, poteva
essere seguita in streaming su Internet ed è stato demandato il
servizio agli esperti di MediaZone dalla NBC, che copriva l'evento televisivo. Si accedeva pagando
5 dollari.
Questa volta ci siamo mossi con anticipo sulla maratona di NYC: qualche giorno prima abbiamo chiesto all'organizzazione e ai fornitori del servizio online della compatibilità con il Mac. Risposta di martedì scorso del Billing and Technical Support di MediaZone: no, non c'è modo di vedere lo streaming.
Suggerivano di usare Boot Camp e far girare tutto da Windows.
Dopo qualche giorno sul sito è comparsa anche l'indicazione "NOT available for Mac" (NON funziona su Mac).
"Accendere la televisione e guardare la maratona, no?" Già la sentiamo questa domanda, ma la risposta è che la RAI ha coperto solo in parte l'evento (non mandano neppure più l'inviato sul posto mentre i telecronisti commentano ormai da uno studio in Italia, a sprazzi tra "Quelli che il calcio e…", "L'isola dei famosi" e altre amenità domenicali, ndr) e poi la nostra "battaglia" per dimostrare che gli streaming non compatibili con il Mac sono solo frutto di scelte capziose, deve pur proseguire.
Noi i 5 dollari non li abbiamo pagati ma, per verificare se MediaZone ci ha dato da bere delle imprecisioni, ci è bastato verificare con la Lance Cam.
Lance Armstrong, sette volte campione del Tour de France, a carriera ciclistica terminata, si è voluto cimentare in questa esperienza e si era prefissato di terminare la maratona sotto le 3 ore (ce l'ha fatta arrivando 856esimo con un tempo di 2h 59' 36"). Lo ha fatto indossando una T-shirt verde con scritto 10/2 ovvero la data del 2 ottobre 1996, il giorno in cui gli fu diagnosticato un tumore esteso ed una probabilità di vita del 40%. Tutti sappiamo com'è andata a finire!
L'organizzazione della corsa ha previsto una telecamera puntata solo su Armstrong per tutta la gara e questa, secondo le indicazioni di MediaZone, sarebbe stata a disposizione in streaming gratuitamente per mezz'ora, bastava fornire l'indirizzo email (ma in realtà questo passo non è servito assolutamente a nulla). La diretta, ignorata dal cameraman per 7 lunghi minuti, partiva online alle 16,16, ora italiana.
Funziona! Sia sul vecchio Internet Explorer che Safari.
L'audio e il video (francobollato a 160 x 120 pixel) hanno sgorgato in modo regolare per ben oltre la mezz'ora promessa. Grazie al plug-in Flip4Mac, sostitutivo di Win Media 9 su Mac, ha fatto il suo lavoro e la compatibilità "negata" era così solo un ricordo.
Scaricando dalla freccia verso il basso dei controlli di QuickTime lo stream "reflector-32847.asx" è stato possibile ottenere il medesimo streaming in una finestra a parte del player QuickTime.
Come potete vedere da alcune sequenze tutto ha funzionato alla perfezione: alle ore 17,15 (un'ora dopo l'inizio) compariva il cartello che entro 5 minuti tutto sarebbe terminato e per continuare a vedere bisognava pagare. Dopo un minuto tutto riprendeva e proseguiva fino alle 17,39 poi basta, il cartello era definitivo.
A quel punto la RAI si era collegata da 10 minuti e il resto della gara (non più personalizzata solo su Lance Armstrong) lo abbiamo seguito dal televisore, rammaricandoci per MediaZone e la NBC che se avessero correttamente informato della compatibilità con il Mac, avrebbero pure potuto incassare i 5 dollari anche da qualcuno di questi utenti, sempre discriminati.