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Verizon si smarca con l’etichetta d’avvertimento sugli iPhone
02/05/2011 07:01 CET
di Fabio M. Zambelli
Prima di passare guai più seri il secondo carrier dell’iPhone in USA comincia a spiegare che i clienti, se avvisati, sono mezzi salvati.
Nemmeno fosse Emilio Fede che scarica su Lele Mora tutte le responsabilità sul caso delle minorenni ad Arcore, Verizon Wireless si distanzia Apple sulla localizzazione degli iPad/iPhone.
Prima di rimanere coinvolta in problemi che, come carrier, la divisione wireless di Verizon si limita solo a veicolare sulla propria rete, ecco accanto la novità che sarà appiccicata su ogni iPhone 4 CDMA venduto in USA. Idem per gli altri telefoni, trattati dalla joint venture tra Verizon e Vodafone, con tali capacità.
L’etichetta è stata illustrata e mostrata da Verizon Wireless ai deputati Joe Barton ed Edward Markey, che assieme al senatore Al Franken, si erano preoccupati del tracciamento geografico, da poco riscoperto da Alasdair Allan e Pete Warden.
L’operatore, con una lettera spedita il 19 aprile, desidera cautelarsi e lavarsi le mani davanti a quello che ha deciso di fare (volente o per errore) Apple con i suoi dispositivi mobile. I clienti della versione CDMA, in vendita in USA dal 10 febbraio, sono avvertiti (della possibilità di tracciamento) e, se tolgono quell’adesivo, accettano implicitamente il sistema. AT&T non si è ancora pronunciata sull’argomento, eppure l’altro carrier ha trattato l’iPhone di Apple fin dal 2007.
Steve Jobs e la sua azienda hanno risposto, prima ufficiosamente e poi ufficialmente, che la loro intenzione non era quella di tracciare gli utenti ma che, una parte di quello che succede, è correlato ad un progetto futuro del traffico ed in parte causa di un errore da risolvere. Scuse non ne abbiamo ancora letto, tuttavia. Contrariamente a quelle fornite dopo altri disastri successi di recente: ad Amazon, Aruba e Sony.
Il CEO di Apple ha annunciato che la sua azienda sarà tanto diligente da andare a Washington a rispondere a tutte le domande che i rappresentanti dei cittadini statunitensi vorranno fare. Attendendo novità anche da chi regola la privacy europea.