Panasonic licenzierà entro 2 anni 17.000 dipendenti
28/04/2011 15:00 CET
Troppe sovrapposizioni con Sanyo, troppe minacce da Corea e Cina, troppo pochi guadagni. Ecco la soluzione.
Se sembravano tanti i 7.000 impiegati tagliati ieri da Nokia, cosa ne dite dei poco meno di 17.000 annunciati oggi da Panasonic?
Le aziende hi-tech più in crisi proseguono a licenziare dipendenti per eliminare spese, non è da meno la più grande di quelle nipponiche che producono elettronica di consumo.
Panasonic, presentando il fatturato dell’anno fiscale 2011 in crescita del 17% (8.693 miliardi di yen di fatturato, ovvero 72,2 miliardi di euro), ha deciso che la concorrenza coreana e cinese è troppo pressante, per non parlare della disgrazia del terremoto/tsunami dell’11 marzo che ha causato non pochi problemi in patria.
L’azienda che pagava 366.937 dipendenti, al 31 marzo scorso, pianifica di tenerne “solo” 350.000 entro l’anno fiscale 2013. La riorganizzazione del personale (che costerà 160 miliardi di yen, circa 1,3 miliardi di euro) mira ad eliminare le sovrapposizioni provenienti in gran parte dall’assorbimento di Sanyo, comperata nel 2009 da Panasonic e che rappresenta ora il 19% del business dell’anno fiscale 2011.
Inizialmente erano state diffuse notizie ancora più tragiche di 40.000 (Nikkei) tagli, rivelatesi false.
I business più promettenti per il futuro di Panasonic sono le batterie al litio, i pannelli solari, l’illuminazione LED ed i condizionatori d’aria.